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Il Congresso mondiale delle famiglie, in programma dal 29 al 31 marzo a Verona, è un “evento ostile ai diritti umani“. In una nota ufficiale abbiamo raccolto le nostre preoccupazioni rispetto a numerosi contenuti del Congresso.
A preoccupare sono, in particolare:
“Programma, obiettivi e relatori coinvolti – si legge nella nota – caratterizzano chiaramente l’incontro di Verona come un evento ostile ai diritti umani, in particolare ai diritti sessuali e riproduttivi e ai diritti delle persone Lgbti; un evento che non dovrebbe essere sostenuto da alcuna istituzione governativa, cui piuttosto spetta il dovere di garantire i diritti di tutte le persone“.
Le nostre attiviste e i nostri attivisti saranno presenti a Verona per ribadire che “sui diritti non si torna indietro” e che tutte le persone hanno il diritto di prendere decisioni sulla propria salute, sul proprio corpo, sulla propria sessualità e sulla propria vita riproduttiva senza paura, coercizione, violenza o discriminazione, nonché per ricordare una serie di questioni cruciali riguardanti i diritti umani in Italia:
Sabato 30 marzo partecipiamo al corteo e ad alcune iniziative della società civile, tra cui un convegno – in programma dalle 9 alle 13 presso l’Accademia dell’agricoltura, Lettere e scienze, via del Leoncino 6 – organizzato dall’International Planned Parenthood Federation European Network e Unione degli atei e degli agnostici razionalisti in collaborazione con Rebel Network e con una vasta rete di associazioni e movimenti, cui interverranno attiviste per i diritti umani provenienti da altri paesi.