Georgia, condannata la giornalista Mzia Amaghlobeli

6 Agosto 2025

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Il tribunale della città di Batumi, in Georgia, ha condannato la giornalista Mzia Amaghlobeli a due anni di reclusione ai sensi dell’art 351(1) del codice penale, per aver dato uno schiaffo al capo della polizia locale durante una manifestazione pacifica svoltasi l’11 gennaio 2025 contro le politiche governative.

Denis Krivosheev, vicedirettore per l’Europa orientale e l’Asia centrale di Amnesty International, ha dichiarato:

“Mzia Amaghlobeli ha subito una lunga serie di violenze da parte della polizia: è stata aggredita verbalmente, presa a sputi, ferita e privata dell’assistenza medica. Gli stessi agenti di polizia hanno ammesso tutto ciò durante il processo, eppure ha prevalso l’impunità”.

“Il procedimento è stato segnato da gravi violazioni procedurali e da parzialità evidenti: il tribunale ha respinto gran parte delle prove presentate dalla difesa e ha rifiutato di indagare su denunce credibili di maltrattamenti da parte degli agenti. Mzia Amaghlobeli ha diritto a un processo equo e le violazioni che ha subito devono essere oggetto di un’indagine indipendente, per garantire verità, giustizia e assunzione di responsabilità”.

Ulteriori informazioni

Mzia Amaghlobeli, giornalista di rilievo e co-fondatrice delle testate “Batumelebi” e “Netgazeti”, è stata arrestata due volte nel corso delle proteste contro il governo in corso da mesi. La prima volta è stata trattenuta arbitrariamente per aver attaccato un adesivo del movimento di protesta. Successivamente è stata nuovamente arrestata dopo un alterco verbale con alcuni agenti, poi degenerato in uno schiaffo da lei dato al capo della polizia, il quale ha reagito con insulti e minacce a sfondo sessuale.

La giornalista ha denunciato di essere stata maltrattata in custodia: è stata insultata, presa a sputi e colpita fisicamente, privata dell’assistenza medica per le lesioni riportate, dell’accesso a un legale e della possibilità di usare i servizi igienico-sanitari per diverse ore.

“Batumelebi” rischia la chiusura dopo che lo stato ha congelato i conti bancari della testata. Le autorità non hanno avviato alcuna indagine nei confronti degli agenti responsabili delle violenze contro la giornalista e di altre persone che avevano preso parte alle proteste.

Le condizioni di salute di Mzia Amaghlobeli si sono notevolmente aggravate durante la detenzione e non ha ricevuto le cure mediche necessarie.