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Amnesty International ha sollecitato il presidente della Lettonia, Edgars Rinkēvičs, a ricorrere al suo potere di veto per respingere il provvedimento votato il 30 ottobre 2025 dal parlamento sull’uscita dello stato baltico dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul.
Il voto del parlamento, le cui conseguenze sarebbero devastanti per la protezione delle donne e delle ragazze, è stato preceduto da una campagna dei gruppi contrari ai diritti umani che hanno diffuso false informazioni contro l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne.
Se il presidente non porrà il veto, la Lettonia sarà il primo stato dell’Unione europea e il secondo, dopo la Turchia, del Consiglio d’Europa, a ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, entrata in vigore il 1° agosto 2014, primo trattato europeo sulla violenza contro le donne e la violenza domestica.
La Convenzione, ratificata anche dall’Unione europea, è attualmente firmata da 45 stati e ratificata da 39 stati del Consiglio d’Europa. Mancano all’appello solo Armenia, Azerbaigian, Bulgaria, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria.