Risoluzione Onu sulle pause umanitarie a Gaza: un’opportunità cruciale per fermare la sofferenza

16 Novembre 2023

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In seguito all’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione che sollecita con urgenza pause umanitarie e sottolinea la necessità di far fronte alla situazione dei bambini nella Striscia di Gaza occupata, la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, ha dichiarato:

“Dopo il fallimento di quattro risoluzioni negli ultimi 30 giorni, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha finalmente esercitato il ruolo e la leadership che gli competono: il mantenimento della pace e della sicurezza e la protezione dello stato di diritto internazionale.

Nonostante non stabilisca una durata delle pause umanitarie, la risoluzione costituisce un passo in avanti essenziale in un contesto di sofferenza diffusa e di ripetute violazioni del diritto umanitario internazionale.

Sebbene gli Stati Uniti abbiano scelto di astenersi, anziché votare a favore, ciò rappresenta un primo segnale della loro volontà di prendere le distanze dalla posizione di sostegno incondizionato a Israele nel contesto delle deliberazioni dell’Onu. Chiediamo al presidente Biden di utilizzare tutta l’influenza della sua amministrazione su Israele per garantire che questa risoluzione venga attuata il prima possibile. Esortiamo anche tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu a prendere tutte le misure necessarie per garantire che entrambe le parti in conflitto la rispettino. I bambini di Gaza non possono aspettare.

Amnesty International chiede un cessate il fuoco dal 26 ottobre e continuerà a farlo. Un cessate il fuoco negoziato e completo porrebbe fine agli attacchi illeciti da parte di tutte le parti in conflitto, fermerebbe l’aumento delle vittime civili a Gaza e consentirebbe alle agenzie di soccorso di fornire assistenza umanitaria, acqua e forniture mediche fondamentali, per alleviare l’indicibile sofferenza umana. Inoltre, un cessate il fuoco offrirebbe l’opportunità di ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti dal 7 ottobre da Hamas e altri gruppi armati.”