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Una corte d’appello russa ha confermato oggi la condanna a due anni e otto mesi di colonia penale, inflitta in primo grado da un tribunale di San Pietroburgo, nei confronti dell’attivista russa contro la guerra Daria Kozyreva.
Ex studente di Medicina poi espulsa dall’università, Daria Kozyreva è stata nuovamente giudicata colpevole di «denigrazione pubblica delle forze armate», ai sensi dell’articolo 280.3 del codice penale, una delle tante norme repressive entrate in vigore in Russia dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina.
La condanna si è basata su azioni di dissenso pacifico: la pubblicazione di un post su un blog in cui l’attivista criticava la guerra, un’intervista concessa a un progetto giornalistico di Radio Free Europe/Radio Liberty e l’affissione di una citazione del poema “Testamento”, del celebre autore ucraino Taras Shevchenko, ai piedi del monumento intitolatogli a San Pietroburgo.
I versi recitavano: “Quando morrò, seppellitemi / e poi levatevi in piedi / spezzate le vostre pesanti catene / e innaffiate con il sangue dei tiranni / la libertà che avete conquistato”.
Daria Kozyreva aveva già trascorso quasi un anno in detenzione preventiva ed era stata costretta a sottoporsi a una valutazione psichiatrica. Il 7 febbraio di quest’anno era stata scarcerata poiché aveva già trascorso il massimo periodo previsto di custodia cautelare. L’accusa però era rimasta in piedi e il 18 aprile era arrivata la condanna in primo grado, confermata poco fa.
Daria Kozyreva non ha neanche 20 anni: li compirà il 7 ottobre, il giorno del compleanno del presidente Putin e dell’assassinio della giornalista Anna Politkovskaya.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul blog Le persone e la dignità.