Abolire il Memorandum Italia-Libia entro il 2 novembre 2022: l’obiettivo della società civile

18 Maggio 2022

@ MAHMUD TURKIA/AFP via Getty Image

Tempo di lettura stimato: 3'

Si è tenuta lunedì 16 maggio a Roma e online la Conferenza “A CINQUE ANNI DALLA FIRMA DEL MEMORANDUM: quale accesso alla protezione per le persone migranti in Libia?”, organizzata da Amnesty International Italia e da ASGI, che ha visto la partecipazione di organizzazioni della società civile italiana, libica e internazionale, organizzazioni di rifugiati e rappresentanti del Parlamento italiano ed Europeo.

“Cancellare il memorandum non basta” ha affermato Matteo de Bellis, ricercatore di Amnesty International. “Occorre sostituire le forme di cooperazione con altre misure per accrescere la disponibilità di accessi sicuri e legali e dotarsi di un sistema di gestione degli sbarchi che assicuri il coordinamento tra diversi governi e sia legato a un meccanismo di redistribuzione. Se quest’anno passerà alla storia per la guerra in Ucraina e l’apertura europea ai rifugiati in fuga da quel paese dobbiamo fare in modo che questa apertura offra spiragli di cambiamento anche ad altre umanità, come quelle che tanti governi stanno cercando di dimenticare dall’altra parte del Mediterraneo.”

I corridoi umanitari e le misure emergenziali di evacuazione, per quanto importanti, sono misure discrezionali e di natura concessoria che non sono idonee ad escludere la responsabilità dello stato italiano per le violazioni subite dalle persone migranti in conseguenza del blocco delle partenze reso possibile dai finanziamenti elargiti alle autorità libiche e non sono idonee in alcun modo a garantire il diritto d’asilo.” afferma l’avv. Cristina Cecchini di ASGI.

Non è possibile pensare a una riforma del sistema del Memorandum e alcuna misura di “mitigazione” dei suoi effetti fin qui sperimentata può essere considerata efficace. Occorre sospendere ogni forma di cooperazione con le autorità libiche che commettono crimini contro l’umanità, garantire a tutte le persone il diritto di fuggire dal proprio paese e dal paese in cui subiscono violazioni per cercare protezione. Queste le conclusioni a cui sono giunte le organizzazioni a seguito di un intenso dibattito.

Il cammino da percorrere verso l’abolizione del Memorandum e la fine della cooperazione con le autorità libiche è complesso, ma è l’unico possibile. Le organizzazioni che hanno partecipato al convegno lo percorreranno insieme pretendendo che non vengano rifinanziate le operazioni in Libia previste dal Decreto missioni internazionali e che il governo italiano non rinnovi l’adesione al Memorandum alla prossima scadenza del 2 novembre 2022.