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Il 20 ottobre Amnesty International ha presentato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite un nuovo documento che definisce delle misure per allineare l’utilizzo e il trasferimento dei droni armati al diritto internazionale dei diritti umani e al diritto umanitario.
Il documento “Principi fondamentali relativi all’utilizzo e al trasferimento di droni armati“ è stato elaborato in risposta alla rapida proliferazione e al diffuso utilizzo di droni armati in esecuzioni extragiudiziali e in altre uccisioni illegali.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita allarmante nell’uso di droni armati da parte di stati come gli Stati Uniti o il Regno Unito, eppure le circostanze in cui sono stati impiegati continuano a rimanere segrete“, ha dichiarato Rasha Abdul Rahim, campaigner di Amnesty International sul controllo delle armi.
“Sappiamo però che il loro uso ha dato origine a una situazione in cui il mondo intero può diventare un campo di battaglia e praticamente chiunque può essere considerato un ‘danno collaterale’. I droni armati sono stati utilizzati per portare a termine uccisioni illegali, con scarse possibilità di controllo e trasparenza e con conseguenze devastanti per i civili in paesi come Yemen e Afghanistan“, ha aggiunto Rasha Abdul Rahim.
“Chiediamo a tutti gli stati di adeguare il loro uso dei droni armati al diritto internazionale dei diritti umani e al diritto umanitario – l’uso illegale non deve diventare la norma” ha concluso Rasha Abdul Rahim.
I principi delineati da Amnesty International nel documento forniscono una base su cui gli stati membri delle Nazioni Unite potranno sviluppare politiche vincolanti che assicurino trasparenza, proteggano il diritto alla vita e impediscano violazioni e abusi in futuro.
Amnesty International chiede a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite di:
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 20 ottobre 2017
Il documento “Principi fondamentali relativi all’utilizzo e al trasferimento di droni armati“.
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