Aggiornamento 26/10/2023 – Matiullah Wesa è stato scarcerato dopo aver trascorso 7 mesi in carcere.
L’Afghanistan è l’unico paese al mondo che proibisce alle donne e alle ragazze di frequentare la scuola o l’università. Anche chi si impegna per il diritto all’istruzione femminile sta pagando un prezzo altissimo.
Matiullah Wesa è un educatore, fondatore e dirigente di PenPath, un collettivo di 3000 volontari che fanno campagne nei distretti e nelle province remote dell’Afghanistan sull’importanza dell’istruzione, in particolare dell’istruzione femminile.
Prima della presa del potere dei talebani, Wesa e gli altri volontari hanno sempre lavorato con leader religiosi e anziani per combattere l’analfabetismo nelle aree più remote e isolate.
Wesa è molto conosciuto in Afghanistan e, dopo che i talebani hanno nuovamente assunto il controllo del paese, ha preso posizione e ha lanciato una campagna in favore del diritto all’istruzione femminile. Ma i talebani non tollerano alcun dissenso e il 27 marzo 2023 Wesa è stato arrestato con accuse pretestuose. La sua famiglia non ha ancora ricevuto il permesso di fargli visita.
Ora anche tutti gli altri volontari per il diritto all’istruzione sono a rischio.
Chiediamo l’immediata liberazione di Wesa e la riapertura delle scuole per le donne di tutte le età.
Wesa non è il primo attivista per il diritto all’istruzione ad essere stato arrestato. Giornalisti, accademici e attivisti che hanno portato avanti campagne contro le politiche draconiane dei talebani sono stati arrestati e ad oggi la loro sorte rimane sconosciuta.
Nel suo secondo rapporto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Richard Bennett, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, ha documentato la rapida contrazione dello spazio civico: le autorità hanno aumentato le limitazioni e la sorveglianza sui difensori dei diritti umani, che sono stati sottoposti a intimidazioni, anche tramite telefonate, ispezioni nelle loro case, aggressioni fisiche e verbali e arresti arbitrari, creando un clima di paura e senso di disperazione. I difensori dei diritti umani cambiano abitazione regolarmente a causa della paura e delle minacce da parte dei talebani. Il relatore Speciale ha anche riferito di irruzioni dei talebani nelle sedi di diverse organizzazioni della società civile durante le quali sono stati richieste le generalità del personale e delle persone associate, e talvolta anche dei loro familiari.
Mr. Abdul Haq Wasiq
Director of Intelligence
General Directorate of Intelligence
Chaharahi Zanbaq
Kabul
Afghanistan
Egregio Abdul Haq Wasiq,
Scrivo per esprimere la mia preoccupazione per l’arresto arbitrario dell’educatore Matiullah Wesa. Fondatore e dirigente di PenPath, un movimento della società civile di 3000 volontari che promuove il diritto all’istruzione in Afghanistan, Wesa ha esercitato i suoi diritti alla libertà di espressione e riunione pacifica.
Wesa è stato arrestato da membri della direzione generale dell’intelligence dei talebani (GDI) il 27 marzo 2023, mentre tornava a casa dalla preghiera a Kabul. Due giorni dopo, un portavoce talebano ha confermato che Wesa era stato arrestato e che era sottoposto a indagini. Accusato di attività illegali, non gli è stato concesso di incontrare la sua famiglia, né gli è stata concessa alcuna possibilità di contestare la legalità della sua detenzione.
Questo arresto costituisce una chiara violazione dei diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica previsti dal diritto internazionale sui diritti umani, compreso il Patto internazionale sui diritti civili e politici, a cui aderisce l’Afghanistan.
La invito pertanto a:
- scarcerare immediatamente e incondizionatamente Matiullah Wesa;
- rispettare la Convenzione contro ogni forma di discriminazione consentendo immediatamente l’accesso all’istruzione alle ragazze di tutte le età;
- porre immediatamente fine ai rapimenti, alle detenzioni arbitrarie e alla tortura di coloro che portano avanti campagne pacifiche per il diritto allo studio.
Cordiali saluti