Amnesty International
Tempo di lettura stimato: 3'
Centinaia di arresti e numerosi pestaggi in tutta la Russia a seguito delle proteste pacifiche contro la corruzione organizzate il 12 giugno.
“Quello di manifestare pacificamente è un diritto umano fondamentale e non un privilegio che si può concedere o rifiutare a capriccio – ha commentato in una nota ufficiale Denis Krivosheev, vicedirettore per l’Europa e l’Asia centrale di Amnesty International –. Chiediamo che tutti i manifestanti pacifici coinvolti negli arresti siano immediatamente rilasciati e che il diritto di svolgere manifestazioni pacifiche sia pienamente e genuinamente rispettato”.
A Mosca i manifestanti erano stati autorizzati a percorrere la Sakharov Prospect, una delle strade principali della capitale. Il leader della campagna anti-corruzione Aleksei Navalny ha invece chiesto di riunirsi in un’area al centro di Mosca che è riservata alle celebrazioni delle festività pubbliche. Le autorità lo hanno considerato un gesto provocatorio e hanno dichiarato illegale la manifestazione. Ne sono seguiti arresti di massa.
Lo stesso Navalny è stato arrestato in mattinata all’uscita dal palazzo in cui vive ed è stato incriminato per il reato amministrativo di reiterata violazione delle norme sulle manifestazioni pubbliche, punibile con un massimo di 30 giorni di carcere. Amnesty International ritiene che sia stato arrestato per impedirgli di raggiungere gli altri manifestanti.
La repressione delle proteste pacifiche è confermata dalle decine di arresti che abbiamo potuto verificare direttamente a Mosca, mentre un testimone ci ha descritto i pestaggi di massa della polizia, i cordoni di polizia che impedivano il movimento dei manifestanti e i furgoni allineati e pronti per ricevere gli arrestati. Arresti e pestaggi sono denunciati da osservatori indipendenti e credibili anche a San Pietroburgo, Vladivostok, Kaliningrad, Sochi, Tula, Lipetsk e Blagoveschensk.
“Il diritto di manifestazione pacifica è garantito dalla Costituzione, ma non si direbbe affatto a giudicare dalle immagini allarmanti di oggi. Dopo aver cercato di impedire ai manifestanti di prendere parte alle proteste attraverso minacce e ricatti, le autorità di Mosca, San Pietroburgo e altre città russe hanno punito con arresti e pestaggi centinaia di coloro che vi hanno partecipato”, ha dichiarato Krivosheev.
In Russia i raduni pubblici devono ottenere l’autorizzazione delle autorità, che spesso la negano per motivi arbitrari. Nel caso delle proteste di Mosca gli organizzatori non sono stati in grado di noleggiare alcun palco o servizio di amplificazione e hanno accusato le autorità di aver intimidito le agenzie di noleggio.