Il 9% dei post Facebook e dei tweet pubblicati dai politici è offensivo, discriminatorio o hate speech. A rilevarlo la sesta edizione del Barometro dell’odio, dedicata alle elezioni politiche 2022. A detenere il primato la coalizione del centro-destra, che ricorre al linguaggio dell’odio con una frequenza maggiore rispetto alle altre forze politiche.
Quattro contenuti problematici su dieci sono attacchi sferrati da politici ad altri politici.
Tra un insulto e l’altro, compaiono i diritti umani: meno di 1 post e tweet su 4 è dedicato a essi e, spesso, non in chiave costruttiva. Tra i gruppi di persone più spesso bersaglio dei messaggi discriminatori dei politici le persone con background migratorio, il mondo della solidarietà, la comunità musulmana e quella Lgbtqia+. Ma emerge anche una discriminazione di tipo classista, che colpisce chi si trova in svantaggio socio-economico.
In 5 settimane, tra agosto e settembre 2022, abbiamo raccolto oltre 30.000 contenuti dalle pagine Facebook e dagli account Twitter di politici candidati alle elezioni nazionali.
85 politici, selezionati tra i candidati ai seggi uninominali e tra i capolista dei seggi plurinominali, sulla base del totale di interazioni generate.
28.238 post e tweet sono stati catalogati. Altri 2mila sono stati scartati perché non valutabili
Per ogni contenuto abbiamo indicato il tema, l’accezione, l’eventuale presenza e grado di problematicità, la tipologia di bersaglio, il gruppo vulnerabile a cui ricondurre il bersaglio e l’ambito a cui fa riferimento l’odio (es: sessista, razzista ecc.).
A catalogare i contenuti una squadra formata da 50 attiviste e attivisti di Amnesty International, affiancati dallo staff dell’organizzazione.
A elaborare e analizzare i dati, un gruppo di data scientist, ricercatori e esperte e esperti di Amnesty International.
Fino al 3 maggio, Giornata mondiale della libertà di stampa, puoi partecipare alla nuova maratona di raccolta firme a sostegno della libertà d’informazione.
L’iniziativa è dedicata a quattro giornalisti che hanno messo a rischio la propria vita solo per svolgere il loro lavoro.
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