Colloqui Trump-Putin sull’Ucraina: diritti umani e giustizia siano al centro

15 Agosto 2025

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A poche ore dall’inizio dei colloqui sull’Ucraina tra il presidente statunitense Trump e quello russo Putin, la direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale Marie Struthers ha diffuso questa dichiarazione:

Sollecitiamo il presidente Trump, in quanto ospita l’incontro, a porre i diritti umani e la giustizia in primo piano. Egli ha ripetutamente espresso il desiderio di porre fine alla guerra in Ucraina e il rammarico per le persone lì uccise: ora ha davvero la possibilità di fare qualcosa per le vittime e i sopravvissuti. Sostenere i diritti umani e garantire giustizia per i crimini di diritto internazionale commessi in Ucraina sin dall’inizio dell’intervento russo nel 2014 è l’unico modo per porre fine alla guerra in modo giusto e duraturo”.

“Amnesty International ha documentato numerose violazioni dei diritti umani e crimini di diritto internazionale commessi in Ucraina dall’inizio dell’aggressione russa: attacchi contro la popolazione civile e le infrastrutture civili, attacchi indiscriminati, sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, torture, privazione illegale della libertà, trasferimenti forzati di civili, maltrattamenti e torture ai danni di civili e prigionieri di guerra. Nel discutere di un possibile cessate il fuoco, il presidente Trump dovrà contribuire ad assicurare la fine immediata di queste gravi violazioni dei diritti umani e pretendere il ritorno in libertà, senza alcuna condizione, di tutte le bambine e di tutti i bambini rapiti in Ucraina durante la guerra”.

Il presidente Trump dovrà assumere provvedimenti concreti affinché le persone indiziate di tali crimini siano portate di fronte alla giustizia. Il presidente Putin e diversi altri funzionari russi di rango elevato sono ricercati dalla giustizia internazionale dopo che la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura nei loro confronti. Ai sensi degli obblighi di diritto internazionale che hanno sottoscritto, in particolare le Convenzioni di Ginevra, gli Usa devono ricercare ed estradare persone accusate di gravi violazioni di queste ultime. Non possono esservi ‘ripari sicuri’ per le persone accusate di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.

“Il presidente Trump dovrà anche sollevare i temi dei maltrattamenti e delle torture, delle sparizioni forzate, delle indagini e dei processi illegali di prigionieri di guerra ucraini in Russia. Occorrono ulteriori iniziative affinché tutti i prigionieri guerra gravemente feriti o ammalati siano rimpatriati o trasferiti in paesi terzi. Analogamente, devono essere scarcerati tutti i civili ucraini arrestati e condannati per false accuse in Russia o nei territori ucraini occupati dalla Russia. Idem per quanto riguarda le persone imprigionate in Russia per essersi opposte alla guerra”.

“Continuiamo a chiedere un percorso verso la pace che tenga conto delle urgenti necessità delle persone più colpite dalla guerra, come aiuti ai gruppi vulnerabili tra i quali le persone minorenni e le persone anziane così come un forte sostegno alle persone rifugiate e sfollate, assicurando il rientro in sicurezza di queste ultime nei luoghi di origine a seguito di un’operazione su vasta scala di bonifica delle mine terrestri e di altri ordigni inesplosi. Affinché alla lunga i suoi tentativi di pace abbiano successo, il presidente Trump dovrà dare seguito all’incontro di oggi collaborando col Congresso statunitense e con i partner internazionali per venire incontro a tali necessità, anche attraverso la previsione di adeguati finanziamenti”.