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Musasa Tshibanda, un attivista del movimento giovanile LUCHA (Lotta per il cambiamento), è stato rilasciato senza alcuna accusa l’8 febbraio 2017, dopo oltre un mese e mezzo di carcere.
Tshibanda era stato arrestato insieme a Gloria Senga – a sua volta un’attivista di LUCHA – il 16 dicembre nella capitale Kinshasa. La polizia li aveva pedinati e fermati in un ristorante col “corpo del reato” in tasca: cartellini rossi da arbitro con la scritta “Ciao ciao Kabila”, lo slogan della campagna lanciata da LUCHA per convincere il presidente Joseph Kabila a lasciare il potere il 19 dicembre 2016, ultimo giorno del suo secondo mandato.
Subito dopo l’arresto, Amnesty International aveva lanciato un’azione urgente per chiedere la scarcerazione di Tshibanda e Senga. Lei era stata già rilasciata il 26 dicembre.
La campagna “Ciao ciao Kabila” è stata importante per convincere il presidente uscente ad accettare un compromesso: resterà in carica fino alle elezioni (che dovrebbero svolgersi entro la fine del 2017), ma nel rispetto della Costituzione non correrà per un terzo mandato.
Le buone notizie di Amnesty International sono anche su pressenza.it.