Crisi dei rohingya: l’Ue fornisca al Bangladesh ogni supporto possibile

19 Novembre 2017

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In occasione della visita di Federica Mogherini, responsabile della politica estera dell’Unione europea in un campo rifugiati a Cox’s Bazar, del 19 novembre in Bangladesh, Charmain Mohamed, direttrice di Amnesty International per i diritti dei rifugiati e dei migranti, ha chiesto un intervento dell’Europa a sostegno della popolazione rohingya rifugiatasi in Bangladesh.

Il Bangladesh ha fornito generosamente rifugio a più di 600.000 rohingya in fuga dal Myanmar per quasi tre mesi – ha ricordato la direttrice di Amnesty International in una nota ufficiale –. Con la visita nell’epicentro dell’emergenza rifugiati rohingya, Federica Mogherini deve prendere l’impegno che l’Unione europea fornisca al Bangladesh ogni supporto possibile per continuare a ospitare i rifugiati in condizioni umane, sostenibili e dignitose“.

In Bangladesh le agenzie umanitarie stanno avendo difficoltà a fornire i servizi essenziali ai rifugiati rohingya.  Sono urgentemente necessari cibo d’emergenza, riparo, servizi sanitari e di approvvigionamento idrico e igienico-sanitario e strutture.

 

L’Unione europea deve anche agire in modo efficace per spingere le autorità di Myanmar a porre fine alle spaventose violazioni dei diritti umani e alla pulizia etnica che stanno causando la fuga dei rohingya. La condanna non è sufficiente e non ha modificato la situazione sul campo – ha concluso Charmain Mohamed –. L’incontro Asia-Europa della prossima settimana (ASEM) in Myanmar sarà un’opportunità chiave per l’Unione europea per chiarire che i crimini contro l’umanità non possono essere commessi senza conseguenze. Solo dopo che la discriminazione sistematica contro i rohingya e altre minoranze in Myanmar sarà stata affrontata, ogni ritorno potrà essere considerato veramente volontario.