Decreto legge sulla ‘sicurezza’ mette a rischio i processi per i fatti di Genova del 2001

16 Giugno 2008

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Dichiarazione della Sezione Italiana di Amnesty International sui processi relativi ai fatti svoltisi a Genova nel luglio 2001

CS77-2008: 17/06/2008

Il Comitato Verità e Giustizia per Genova ha reso noto che le ipotesi di modifica al decreto legge sulla ‘sicurezza’ presentate oggi al Senato, che sospenderebbero una serie di processi riguardanti fatti avvenuti prima del 30 giugno 2002, fermerebbero i processi per i fatti avvenuti a Genova nel luglio 2001.

Una sfortunata coincidenza, che va purtroppo ad aggiungersi a una serie di circostanze che non da coincidenze derivano, bensì da precise responsabilità, le quali rendono particolarmente negletti i processi per i fatti di Genova e ancora più ardua la ricerca della giustizia per le vittime.

Una fra tutte queste circostanze: la mancanza nel codice penale italiano di un reato di tortura e maltrattamenti. Questa mancanza, ad esempio, impone ai procuratori nel processo sui fatti di Bolzaneto di descrivere una realtà ‘di oggettiva vessazione nei confronti di tutti i detenuti e per tutto il periodo della loro permanenza presso il sito’ avendo a disposizione, per perseguire i colpevoli, unicamente reati ordinari, in quanto tali colpiti da prescrizione.

In quel luglio 2001 erano già trascorsi 13 anni da quando Amnesty International chiedeva all’Italia di considerare un reato specifico la tortura e i maltrattamenti commessi da pubblici ufficiali. Ha fatto un certo effetto sentire che questa esigenza viene testimoniata da chi, in questi anni, ha svolto le inchieste su ciò che avvenne nella caserma di Bolzaneto. Apprendere oggi che c’è il rischio che salti anche il simbolico appuntamento con la giustizia costituito dalla sentenza per Bolzaneto e dai prossimi, importanti, passaggi degli altri procedimenti, aggiunge a questo quadro un’ennesima triste sfumatura.

FINE DEL COMUNICATO                                                             Roma, 17 giugno 2008

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