Deplorevole la “reazione sprezzante” del ministro dell’Interno ai rilievi sui diritti umani delle Nazioni Unite

20 Maggio 2019

@OLMO CALVO/AFP/Getty Images

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Amnesty International Italia deplora la “reazione sprezzante” del ministro dell’Interno ai rilievi sui diritti umani delle Nazioni Unite

“La reazione sprezzante, con annesso paragone a scopo dispregiativo con un programma comico televisivo, del ministro dell’Interno ai rilievi mossi dalle Nazioni Unite sui diritti umani in Italia dimostra un preoccupante deficit di cultura istituzionale e di conoscenza del funzionamento del sistema internazionale di monitoraggio sul rispetto diritti umani”, ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.

“Le critiche oggetto della lettera, la terza in pochi mesi, dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani non possono essere liquidate con una battuta o screditate in quanto provenienti da un organismo ‘di cui fanno parte Turchia e Corea del Nord’. La lettera è sottoscritta, infatti, non da rappresentanti statali eletti a rotazione in organi collegiali ma da esperti autorevoli e del tutto indipendenti che monitorano la situazione dei diritti umani in decine di stati ogni anno”, ha aggiunto Rufini.

“Amnesty International Italia condivide le preoccupazioni espresse nella lettera inoltrata il 15 maggio all’ambasciatore italiano all’Onu, circa i reiterati ostacoli alle operazioni di ricerca e soccorso in mare da parte delle Ong, la valutazione della Libia come ‘porto sicuro’, le politiche che possono risultare in contrasto col principio di non-respingimento e i provvedimenti, l’ultimo dei quali potrebbe essere il cosiddetto decreto sicurezza bis, che hanno l’effetto d’intensificare il clima di ostilità e xenofobia nei confronti dei migranti”, ha sottolineato Rufini.

“Ci auguriamo che, a differenza delle due precedenti occasioni, questa volta il governo italiano vorrà rispondere all’Alto commissariato per i diritti umani in modo serio e approfondito e con una procedura rispettosa del ruolo dell’interlocutore”, ha concluso Rufini.

Roma, 20 maggio 2019

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