Discorsi e/o fenomeni d’odio: al via il progetto ACT

10 Dicembre 2025

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ACT è l’acronimo di Alliance to Counteract Threats of Hate in Italy ed è il nome del progetto europeo che ha preso avvio in queste settimane nel nostro paese con l’obiettivo di creare un’alleanza per contrastare le minacce d’odio in Italia. Con una forte attenzione all’uguaglianza di genere e alla non discriminazione, il progetto ha come obiettivo la costruzione di una società più informata, resiliente e inclusiva, in grado di contrastare efficacemente i fenomeni d’odio e difendere i diritti fondamentali dei cittadini e delle cittadine.

Secondo la definizione  del Consiglio d’Europa, si definisce discorso d’odio qualsiasi forma di espressione mirante a stimolare, promuovere, diffondere o giustificare la violenza, l’odio o la discriminazione nei confronti di una persona o un gruppo di persone, o a denigrare una persona o un gruppo di persone per motivi legati alle loro caratteristiche o situazioni personali, reali o presunte, oppure alla loro appartenenza ad un gruppo sociale ben definito che richiama un elemento di discriminazione. Mentre i crimini d’odio sono quei reati perpetrati nei confronti di persone sulla base della loro appartenenza – vera o presunta- ad un determinato gruppo sociale, identificato sulla base di un elemento di discriminazione come, ad esempio, origine, nazionalità, genere, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità.

Secondo l’ultimo rapporto di AgCom “I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale”, pubblicato nel luglio del 2025: circa il novanta per cento della popolazione italiana accede a Internet ogni giorno. Il quarantotto per cento degli italiani dichiara di usare Internet per più di 4 ore al giorno. E, ancora, il sessantaquattro virgola sei per cento degli italiani ha un livello nullo o scarso di “alfabetizzazione algoritmica” (ossia consapevolezza del ruolo degli algoritmi nelle piattaforme digitali). Più di otto italiani su dieci (quindi oltre l’ottanta per cento) dichiarano di essere genericamente preoccupati per contenuti o attività online che rappresentano “fonti di rischio” (come hate speech, disinformazione, cyberbullismo). Oltre quattro italiani su dieci (oltre il quaranta per cento) si dichiarano molto preoccupati per fenomeni quali hate speech, contenuti illegali, cyberbullismo, disinformazione. Più della metà della popolazione italiana afferma di essersi imbattuta online in contenuti di odio, disinformazione o revenge porn. In particolare, circa il quarantatré virgola cinque per cento degli italiani dichiara di essersi imbattuto frequentemente in contenuti di disinformazione.

Cofinanziato dall’Unione europea, il progetto nasce da una rete consolidata di realtà attive nel contrasto ai fenomeni d’odio in Italia che compone la Rete nazionale contro i discorsi e i fenomeni d’odio.
L’ente capofila, coordinatore e responsabile globale del progetto, è Cospe ETS– Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti. Gli altri partner sono Fondazione Pangea ETS, LUNARIA Associazione di Promozione Sociale, Associazione Carta di Roma, Amnesty International Sezione Italiana – ODV, GI.U.LI.A. Giornaliste Unite Libere Autonome, VOX – Osservatorio Italiano sui Diritti, Gay Center / GAY Help Line.

Il progetto durerà due anni, durante i quali sono previste attività per:

  • rafforzare le capacità delle organizzazioni della società civile nella prevenzione, nel monitoraggio e nel supporto alle vittime;
  • favorire la cooperazione e il dialogo interistituzionale a livello locale, nazionale ed europeo, creando sinergie tra le organizzazioni, autorità e network europei, creando anche nuovi meccanismi di cooperazione tra enti e diffondendo strumenti e metodologie innovative per il contrasto all’odio;
  • sensibilizzare il pubblico, con particolare attenzione alla fascia giovanile, sull’importanza della lotta contro l’odio e la discriminazione.

Nell’ambito del progetto verranno prodotti due rapporti annuali, linee guida con dati e casi studio e un percorso di ricerca applicata per misurare l’impatto delle iniziative per il contrasto all’odio. Verranno redatti anche dei policy paper rivolti a parlamentari, commissari e stakeholder nazionali con analisi basate su dati e raccomandazioni.
Sono previsti workshop formativi in varie città italiane, volti al rafforzamento delle capacità e all’apprendimento reciproco su varie tematiche come “Discorso d’odio e ruolo dei media”, “Assistenza alle vittime e sistema di referral”, “Odio intersezionale”, “Supporto alle vittime in contesti educativi” e “Didattica sui diritti umani”.

Centrali anche le attività di comunicazione e sensibilizzazione integrate e inclusive, utilizzando piattaforme digitali ed eventi fisici, con la diffusione di materiali formativi e informativi sul contrasto ai discorsi d’odio. Verrà inoltre realizzata una campagna online dedicata ad una lettura di genere del fenomeno d’odio. Prevista l’organizzazione di eventi di informazione e sensibilizzazione, alcuni dei quali progettati insieme agli studenti.

Le organizzazioni della società civile e le istituzioni locali, nazionali ed europee verranno invitate a cooperare, dialogare e a partecipare a tavoli di lavoro interistituzionali e ai due forum europei online di scambio di buone pratiche e al workshop finale in presenza in Italia.

Il progetto ACT è finanziato dall’Unione europea.

Le opinioni e i pareri espressi appartengono tuttavia al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea. Né l’Unione europea né l’autorità che ha concesso il finanziamento possono esserne ritenute responsabili.