©ANSA | FABIO FRUSTACI
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C’è posta per l’Iran: quasi 112 mila cartoline, sottoscritte da soci Coop e cittadini, per dire no alle violenze e alle gravi violazioni dei diritti umani in corso da mesi nel paese. A raccoglierle e consegnarle all’ambasciata dell’Iran di Roma, il 22 giugno, è Coop, che aveva lanciato in occasione dell’8 marzo l’iniziativa di solidarietà “Donna, vita, libertà” a favore del popolo iraniano, con il sostegno di Amnesty International Italia.
Una giornata di mobilitazione, quella romana, che ha coronato mesi di impegno dedicato alla repressione in corso in Iran, nell’ambito della campagna “Close the gap” per la parità di genere, promossa dalle cooperative di consumatori.
Le cartoline da ritagliare raffiguravano simbolicamente una ciocca di capelli come quella che ha portato all’uccisione della giovane iraniana Mahsa Amini, a Teheran nel settembre scorso, scatenando la ribellione di vasti strati della popolazione contro il regime degli ayatollah. Erano state allegate a marzo ai settimanali Sette del Corriere della Sera e Venerdì di Repubblica e, in aprile, ai mensili dei soci Coop: Consumatori, l’Informatore e Nuovo Consumo. Online, si poteva sottoscrivere in formato digitale sul sito coop.it. In due mesi si è mossa la campagna che ha visto mobilitarsi nei negozi i soci Coop e via via arrivare migliaia di cartoline che sono state poi raccolte e sono approdate a Roma, per essere consegnate all’ambasciatore iraniano Mohammed Reza Sabouri.
Già a maggio all’Ambasciatore è stata indirizzata una lettera ufficiale a doppia firma Coop e Amnesty International Italia per rendere nota la volontà della consegna, ma nonostante le ripetute sollecitazioni non si è ricevuto risposta. Da qui l’idea di dar vita a un presidio davanti all’ambasciata iraniana con la realizzazione simbolica, a cura dell’agenzia I’m not a robot , ideatrice anche dei materiali dell’intera operazione, e con la direzione creativa esecutiva di Giovanni Porro e Luca Cinquepalmi, di un grande sacco postale di iuta contenente le cartoline per la consegna, a sottolineare la volontà precisa di far arrivare la voce di tutti presso l’ambasciata iraniana.
A fianco di Coop e Amnesty International Italia anche la community degli attivisti e attiviste “Donna,vita, libertà” con la presenza di Parisa Nazari. Fuggita dall’Iran da giovane, Parisa dal 2019 ha deciso di esporsi apertamente contro il regime iraniano sostenendo le proteste dei suoi connazionali in patria. Finché è stato possibile Parisa Nazari si è recata ogni anno in Iran per poi tornare a Roma, descrivendo cosa succede oggi nel suo paese d’origine. Durante il presidio, si è tenuta una performance della danzatrice Noushin Masoumi, sullo spartitraffico di fronte all’ambasciata, sulle note della canzone “Baraye” del cantautore iraniano Shervin Hajipour dedicata alle donne, ragazze e bambine iraniane e alla loro lotta per la libertà.
Stando ai dati diffusi da Amnesty International, sono oltre 500 i manifestanti uccisi, durante le proteste iniziate nel settembre 2022, dalle forze di sicurezza e di quelle paramilitari. Tra questi, almeno 71 minorenni di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Le persone arrestate sono oltre 20.000. Sette manifestanti sono stati impiccati e decine di altri rischiano di essere messi a morte in tempi brevi. In tutto l’Iran, centinaia di scuole sono state attaccate con gas tossici, che hanno causato malesseri e gravi danni a migliaia di alunne.