Free Julian Assange: mobilitazione globale

8 Febbraio 2024

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Il 20 e il 21 febbraio la Corte Suprema di Londra deciderà se Julian Assange ha esaurito ogni possibilità di opporsi all’estradizione negli Stati Uniti. In vista di queste date cruciali, vogliamo ribadire ancora una volta che il giornalismo non è un reato. Continueremo a fare pressione affinché la richiesta di estradizione sia respinta, le accuse annullate e Assange scarcerato.

Da Milano a Roma, passando per Napoli e Catania ci uniremo alle diverse realtà della società civile che sostengono la campagna di liberazione per Julian Assange. Trova sulla mappa l’iniziativa più vicina alla tua città!

 

A che punto siamo

Nel dicembre 2023 l’Alta corte di giustizia di Londra ha deciso di esaminare quello che potrebbe essere in Gran Bretagna l’ultimo appello di Julian Assange contro la sua estradizione negli Stati Uniti. Sono stati fissati due giorni di udienza per il 20 e 21 febbraio 2024. In questo disperato tentativo di difesa da parte di Assange, i giudici dovranno decidere se egli ha ancora qualche possibilità di appellarsi a qualche Corte britannica oppure avviare le pratiche per un’imminente estradizione. Per parte sua Assange, ha già trascorso quasi cinque anni nella prigione londinese di Belmarsh, ove è detenuto in attesa di giudizio dall’aprile 2019, detenzione che Amnesty International ha ritenuto per gran parte arbitraria.

FIRMA L’APPELLO

Il 6 giugno del 2023 l’Alta Corte del Regno Unito ha rigettato il primo appello di Assange contro il mandato di estradizione, firmato dall’allora ministra dell’Interno Priti Patel nel giugno 2022. Se venisse estradato, Assange potrebbe passare il resto della vita in carcere per l’accusa di aver pubblicato nel 2010 documenti segretati resi noti tramite Wikileaks. Assange si trova, quindi, in un momento critico della sua vicenda giudiziaria. Se dovesse perdere l’appello, tutte le vie legali nel Regno Unito sarebbero concluse e dovrebbe presentare formale ricorso alla Corte europea dei diritti umani per opporsi all’estradizione. Non è tuttavia chiaro se tale Corte vorrà garantire delle “misure ad interim” per fermare l’estradizione prima che la sua istanza sia giudicata ammissibile e poi valutata nel merito. L’offerta da parte degli Stati Uniti di una “assicurazione diplomatica” potrebbe bloccare l’adozione di tali misure e in tal caso Assange correrebbe il rischio di un’immediata estradizione e conseguente detenzione negli Usa.

La pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti rivelati all’organizzazione da altre fonti rientra nella condotta che giornalisti investigativi ed editori possono legalmente tenere nell’ambito della loro attività professionale. Le accuse di spionaggio e di frode informatica contro Assange sono motivate politicamente e violano il diritto alla libertà di espressione. Inoltre, possono avere una “grave ricaduta” sulla libertà dei media a livello globale, spingendo giornalisti ed editori ad autocensurarsi per evitare il rischio di denunce.

 

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