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Hong Kong, escalation dell’uso della forza da parte della polizia. Amnesty International sollecita indagine sul ferimento di un manifestante
“Il ferimento grave di un manifestante rappresenta un allarmante sviluppo nella risposta alle proteste da parte della polizia di Hong Kong. Le autorità devono avviare un’indagine immediata“, ha dichiarato Man-Kei Tam, direttore di Amnesty International Hong Kong, a seguito delle violenze che hanno segnato le manifestazioni in occasione del 70mo anniversario della nascita della Repubblica popolare cinese.
“La polizia dovrebbe ricorrere alla forza letale solo di fronte a un’imminente minaccia di morte o di ferimento grave e unicamente come estrema risorsa. Sollecitiamo le autorità di Hong Kong a riesaminare con urgenza le modalità di approccio alle proteste, con l’obiettivo di calmare la situazione e impedire che ulteriori vite siano messe a rischio“, ha aggiunto Tam.
Amnesty International ha esaminato le immagini del momento in cui un agente di polizia ha aperto il fuoco contro il manifestante, in piazza Hau Tei, nella zona di Tsuen Wan.
In una breve dichiarazione video le forze di polizia hanno difeso il collega sostenendo che ha avuto la sensazione che la sua vita e quella dei suoi colleghi fossero in pericolo.
Negli ultimi mesi di proteste, l’organizzazione per i diritti umani ha ripetutamente chiesto indagini indipendenti ed efficaci sull’uso della forza da parte della polizia di Hong Kong così come sulle denunce di maltrattamenti e torture in custodia.
Secondo Amnesty International, è stata proprio l’assenza di provvedimenti nei casi di uso eccessivo della forza ad aver contribuito all’attuale escalation di violenza.