Il Pakistan minaccia di espulsione i rifugiati afgani non registrati

5 Ottobre 2023

Photo by SHAFIULLAH KAKAR/AFP via Getty Images

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Il 3 ottobre il ministro dell’Interno del Pakistan, Sarfraz Bugti, ha annunciato un giro di vite nei confronti dei “migranti irregolari”, compresi gli afgani presenti nel paese. Molti di loro, a causa dei ritardi nelle procedure di registrazione, sono privi della cosiddetta Prova di registrazione o della Carta di cittadinanza afgana, i due documenti che permettono loro di rimanere in condizioni di regolarità in territorio pachistano. Ad altri è scaduto il visto d’ingresso con cui erano entrati in Pakistan.

Secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur), in Pakistan si trovano tre milioni e 700.000 afgani, dei quali solo un milione e 400.000 sono formalmente registrati.

Amnesty International ha più volte denunciato gli arresti arbitrari e le minacce di espulsione da parte delle autorità pachistane nei confronti dei rifugiati afgani.

Amnesty International ha sollecitato l’Acnur ad accelerare le procedure di registrazione, il Pakistan a porre fine alla repressione nei confronti dei rifugiati afgani e a ritirare l’annunciato provvedimento di espulsione e ha esortato gli stati della comunità internazionale a mettere a disposizione posti per il ricollocamento, velocizzando il rilascio dei visti.