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Il Tribunale di Messina ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato dai familiari di Enrico Lombardo e dal loro legale Pietro Pollicino, decidendo di non proseguire con le indagini sulla morte dello stesso Lombardo, avvenuta la notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019 a Spadafora durante un fermo dei carabinieri.
Questa decisione giunge dopo la Camera di Consiglio del 27 ottobre, convocata a seguito dell’ordinanza della Cassazione di giugno 2023 che aveva riqualificato il ricorso dei familiari e dell’avvocato in reclamo e trasmesso gli atti al Tribunale di Messina per decidere sull’eventuale proseguimento delle indagini.
Il Tribunale di Messina ritiene che non ci siano ulteriori elementi da valutare rispetto a quelli già presi in considerazione dal gip. Al contrario i familiari di Enrico Lombardo, insieme al proprio legale, sostengono che vi siano dei punti ad oggi non sufficientemente considerati o rimasti irrisolti. Tra questi la paternità delle tracce di sangue sul manganello, la compatibilità della ferita alla fronte con l’urto con la cabina telefonica nei pressi del luogo dove è avvenuto il fermo e l’utilizzo di acqua sulla scena del presunto crimine.
A Buon Diritto e Amnesty International Italia continuano a stare al fianco dei familiari di Enrico Lombardo nella richiesta di approfondimento della verità, chiedendo che venga chiarito fino in fondo quello che successe quattro anni fa.