Una vista di Baku,capitale dell'Azerbaigian
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Il direttore generale di Amnesty International Italia Gianni Rufini, come dichiarato in una nota stampa, ha scritto al ministro Angelino Alfano per esporre la grave situazione dei diritti umani in Azerbaigian, sollecitando un suo intervento con il ministro azero Elmar Mammadyarov. L’occasione è quella dell’incontro tra i ministri degli Esteri di Italia e Azerbaigian, previsto a Roma giovedì 20 aprile.
In Azerbaigian le libertà di opinione, espressione e associazione sono fortemente limitate. Sono state segnalate numerose rappresaglie contro giornalisti e attivisti indipendenti, così come torture e altri maltrattamenti a seguito di arresti arbitrari di persone critiche nei confronti del governo.
Secondo gli ultimi dati da noi raccolti nelle prigioni del paese si trovano almeno 14 prigionieri di coscienza. Recentemente la Corte suprema ha respinto il ricorso del prigioniero di coscienza Ilgar Mammadov confermando la condanna a sette anni di reclusione, nonostante il pronunciamento della Corte europea dei diritti umani e malgrado gli appelli del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.
Un mese fa è stato condannato per diffamazione il noto blogger e attivista per i diritti umani Mehman Huseynov, solo per aver denunciato le torture subite da un agente in una stazione di polizia, la notte tra il 9 e il 10 gennaio. La nostra organizzazione, assieme ad altre 23 organizzazioni non governative per la libertà di stampa, ha chiesto al governo dell’Azerbaigian di rilasciarlo.
Alla maggioranza dei prigionieri rilasciati negli ultimi mesi è impedita la continuazione del loro lavoro e ad altri è vietato lasciare il paese.
Molte organizzazioni non governative per i diritti umani si sono viste congelare i loro beni e subiscono azioni penali, che impediscono loro di continuare il fondamentale lavoro di denuncia e monitoraggio della repressione governativa.
Scopri ora la scheda del Rapporto Annuale 2016-17 sull’Azerbaigian e naviga la sezione dedicata all’Europa.