Iran, necessaria un’azione rapida del Consiglio Onu dei diritti umani

22 Novembre 2022

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Amnesty International ha sollecitato ancora una volta il Consiglio Onu dei diritti umani, che si riunirà in sessione speciale il 24 novembre, a istituire con urgenza un meccanismo di indagine e di accertamento delle responsabilità sulle uccisioni illegali di manifestanti e su altre violazioni dei diritti umani in corso Iran.

Dal 15 novembre, soprattutto nella provincia del Kurdistan e in altre zone dove vivono le minoranze etniche, le forze di sicurezza hanno aumentato il ricorso ai proiettili veri per disperdere le proteste. Negli ultimi sette giorni i morti sono stati almeno 60, compresi minorenni e persone che stavano semplicemente assistendo alle proteste, nelle provincie di Bushehr, Azerbaigian orientale, Esfahan, Fars, Gilan, Hormozgan, Kermanshah, Khuzestan, Kurdistan e Azerbaigian occidentale.

Dal 16 novembre sono stati uccisi almeno cinque minorenni: uno di loro, Kian Pirfalak, aveva solo 10 anni.

Da quando, intorno alla metà di settembre, sono iniziate le proteste, Amnesty International ha raccolto nomi e altri dettagli relativi a 305 persone uccise dalle forze di sicurezza, tra cui almeno 41 minorenni.

I tribunali rivoluzionari hanno emesso già 21 condanne a morte in relazione alle proteste, al termine di processi irregolari.