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All’alba del 22 luglio le forze israeliane hanno avviato la demolizione di almeno 16 palazzi a Sur Baher, un sobborgo di Gerusalemme Est, nei Territori palestinesi occupati.
“Siamo di fronte a una clamorosa violazione del diritto internazionale, parte della politica israeliana di sgomberare sistematicamente con la forza i palestinesi nei Territori occupati – ha dichiarato in una nota ufficiale Saleh Higazi, vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord –. Queste azioni equivalgono a crimini di guerra“.
Le sistematiche demolizioni sono giustificate da Israele con “motivi di sicurezza”.
“La realtà – sottolinea Higazi – è che da decenni le autorità israeliane adottano misure arbitrarie e sproporzionate in nome della sicurezza per espandere il loro controllo sulle terre palestinesi ed espellere gli abitanti da quelle aree che considerano di interesse strategico. In questo modo hanno sfollato con la forza intere comunità e distrutto illegalmente decine di migliaia di alloggi“.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), negli ultimi 10 anni Israele ha demolito oltre 1100 strutture abitative a Gerusalemme Est, allontanando oltre 2000 persone e procurando conseguenze sulla vita di oltre 6000 persone. Solo tra il 2 gennaio e il 17 luglio 2019 le strutture demolite sono state 126, le persone allontanate 203 e quelle che hanno subito conseguenze 1036.
Il trasferimento illegale di civili residenti nei territori occupati viola la Quarta Convenzione di Ginevra e, ai sensi dello Statuto di Roma del Tribunale penale internazionale, costituisce un crimine di guerra.
“Invece di distruggere le case di intere famiglie, Israele deve smantellare la parte di barriera di sicurezza costruita all’interno dei Territori palestinesi occupati, compresa la zona di Sur Baher, in violazione del diritto internazionale – conclude Higazi –. Gli altri stati devono assumersi la responsabilità di premere sulle autorità israeliane affinché rispettino i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e assicurino protezione alla popolazione palestinese sotto occupazione“.