Israele / Territori palestinesi occupati: grazie all’impunità, i civili pagano ancora il prezzo più alto

13 Maggio 2021

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Amnesty International ha chiesto alle forze israeliane e ai gruppi armati palestinesi di non ripetere le violazioni del diritto internazionale commesse in passato, già causa di uccisioni e ferimenti di civili e della distruzione di abitazioni e infrastrutture civili.

Dal 10 maggio i gruppi armati palestinesi hanno lanciato oltre 1500 razzi verso aree abitate nel centro di Israele e nelle città nei pressi del confine con Gaza, uccidendo e ferendo civili. Israele ha portato a termine attacchi aerei che hanno danneggiato o distrutto almeno due palazzi che ospitavano decine di famiglie palestinesi, oltre che un edificio che ospitava uffici: questi attacchi mirati costituiscono una forma di punizione collettiva nei confronti della popolazione palestinese. I morti sono almeno 53 persone a Gaza – compresi 14 bambini – e sette in Israele.

Temiamo un ulteriore bagno di sangue nei prossimi giorni. Ricordiamo a entrambe le parti che hanno l’obbligo di proteggere i civili e che c’è un’indagine in corso presso il Tribunale penale internazionale: non pensino di poter continuare a commettere crimini di guerra riuscendo a restare impuniti come in passato”, ha dichiarato Saleh Higazi, vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.

Il ricordo va al 2008, al 2012 e al 2014 e alle massicce morti e distruzioni nella Striscia di Gaza, che dal 2007 è sottoposta a un blocco illegale che costituisce punizione collettiva”, ha aggiunto Higazi.

Amnesty International chiede alla comunità internazionale e in particolare agli stati membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di denunciare le violazioni del diritto umanitario in corso e di pretendere da entrambe le parti la protezione dei civili. Gli Stati Uniti d’America devono uscire dall’attuale stallo e consentire al Consiglio di sicurezza di fare una dichiarazione in questo senso.

Chiediamo al Consiglio di sicurezza di condannare quanto sta accadendo e imporre un embargo totale sulle forniture di armi dirette a Israele, Hamas e altri gruppi armati palestinesi”, ha sottolineato Higazi.

La comunità internazionale deve premere su Israele perché affronti le cause di fondo dell’ultimo scoppio di violenza. Queste comprendono la perdurante impunità per i crimini di guerra, la continua espansione degli insediamenti illegali, il blocco di Gaza e lo sgombero forzato di palestinesi con la conseguente perdita dei loro possedimenti, come nel caso di Sheikh Jarrah”, ha concluso Higazi.