Lauren Murphy / Amnesty International USA
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La sentenza della Corte suprema federale degli Usa nel caso D.V.D. v. U.S. Department of Homeland Security, che ha autorizzato l’amministrazione Trump a continuare a espellere persone verso stati che non sono quelli di destinazione previsti e senza preavviso, giusto processo o possibilità di dimostrare il danno che ne deriverebbe, costituisce uno schiaffo in faccia ai diritti umani.
“La sentenza ha autorizzato l’amministrazione Trump a trasferire, senza preavviso né giusto processo, persone in stati dove rischieranno di subire il carcere, la tortura o altre violazioni dei diritti umani. In altre parole, ora il presidente Trump può ordinare trasferimenti forzati di persone verso qualsiasi stato disponibile a fare il lavoro sporco per conto della sua agenda razzista e contraria ai diritti delle persone migranti”, ha dichiarato Amy Fischer, direttrice del Programma Migranti e rifugiati di Amnesty International Usa.
“Ugualmente allarmante è il fatto che la sentenza della Corte suprema afferma che il presidente Trump ha il potere di mettere da parte lo stato di diritto e di non rispettare le decisioni di tribunali di grado inferiore a lui sgradite”, ha aggiunto Fischer.
“L’incessante attacco dell’amministrazione Trump nei confronti delle persone migranti sta separando famiglie, mettendo in pericolo vite umane e ignorando gli obblighi giuridici degli Usa nei confronti delle leggi nazionali e del diritto internazionale. Adesso, invece di dire all’amministrazione Trump che deve rispettare la legge e i diritti umani, la Corte suprema l’ha incoraggiata ad accelerare”.