La decisione israeliana di “assumere il controllo” di Gaza City è oltraggiosa

8 Agosto 2025

Photo by Omar AL-QATTAA / AFP

Tempo di lettura stimato: 6'

Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha così commentato la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di approvare il piano del primo ministro Netanyahu di “assumere il controllo” di Gaza City, dove quasi un milione di persone palestinesi sta cercando di sopravvivere in condizioni inumane.

“È profondamente oltraggioso e sconcertante che il gabinetto israeliano abbia approvato il piano per aumentare la presenza militare sul terreno nella Striscia di Gaza occupata e assumere completamente il controllo di Gaza City. Niente potrà mai giustificare le ulteriori atrocità di massa che una estesa operazione militare nella città comporterà”.

“Il piano, dichiaratamente approvato con la motivazione di ottenere il ritorno in libertà degli ostaggi, vede contrarie le famiglie di questi ultimi e i vertici militari israeliani. Se attuato, causerà livelli incredibili di sofferenza alle persone palestinesi della Striscia di Gaza che stanno facendo la fame nel genocidio in corso. Il piano violerà anche il diritto internazionale e aggirerà il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, secondo la quale la continua presenza di Israele nel Territorio palestinese occupato è illegale e deve cessare”.

“Amnesty International sollecita il gabinetto di sicurezza israeliano a sospendere e annullare immediatamente questa colossale atrocità in divenire prima che sia troppo tardi e a porre fine al genocidio. Ribadiamo il nostro appello ad Hamas e ad altri gruppi armati palestinesi a rimettere in libertà tutti gli ostaggi civili, subito e senza condizioni”.

“Da quando, il 18 marzo, ha rotto l’accordo sul cessate il fuoco e ha ripreso gli attacchi contro la Striscia di Gaza, Israele ha anche intensificato gli ordini di sfollamento di massa trasformando le zone occidentali di Gaza City in un oceano di sofferenza, nel quale centinaia di migliaia di persone palestinesi, per lo più profughi interni, devono impegnarsi ogni giorno in una lotta crudele e inumana per la sopravvivenza. La maggior parte di loro vive in rifugi improvvisati o in case danneggiate, sottoposta alla quotidiana combinazione di bombe, fame e malattie. Espandere le operazioni di terra all’interno di Gaza City avrà conseguenze catastrofiche e irreversibili per persone che non hanno alcuna possibilità di ricevere cure mediche, poiché il sistema sanitario nella Striscia di Gaza è stato decimato dagli attacchi israeliani e lasciato in rovina”.

Proprio mentre pensavamo di aver già assistito alle parti più crudeli e più dolorose di questo genocidio, col continuo e aumentato ricorso alla fame come metodo di guerra, il piano per aumentare le operazioni militari a Gaza City indica invece che il peggio deve ancora arrivare”.

“La comunità Internazionale, in particolare gli alleati di Israele tra cui l’Unione europea e i suoi stati membri, non possono stare a guardare tra vuote banalità e condanne che costituirebbero un’ulteriore cortina fumogena per permettere agli orrori del genocidio israeliano di proseguire. Gli stati devono urgentemente sospendere tutti i trasferimenti di armi, adottare sanzioni mirate e porre fine a ogni rapporto con entità israeliane che possa contribuire al genocidio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza”.

“Non possiamo rimanere paralizzati tra lo shock e l’incredulità, ma dobbiamo agire con determinazione per pretendere che gli stati che hanno influenza su Israele pongano fine a questo abominio, assicurando un cessate il fuoco immediato e duraturo, l’ingresso senza ostacoli degli aiuti nella Striscia di Gaza e la loro distribuzione all’interno del territorio, il completo annullamento del blocco illegale e il rapido ritorno in libertà degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, così come quello delle persone palestinesi illegalmente detenute in Israele”.

Tutti gli stati devono adottare provvedimenti concreti per assicurare che Israele ponga fine al genocidio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, smantelli i suoi insediamenti nella Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e ponga fine alla sua presenza illegale in tutto il Territorio palestinese occupato”.

“Decenni d’impunità di cui ha beneficiato l’apartheid israeliano contro tutte le persone palestinesi sotto il suo controllo sono stati un terreno fertile per lo sviluppo del genocidio e ciò deve finire. Amnesty International si unisce alle persone che, a milioni, stanno scendendo in strada da 22 mesi per chiedere ai loro governi di agire: il momento è ora. È in gioco la nostra umanità”.