Lettera congiunta all’Ue sull’assistenza macrofinanziaria all’Egitto

23 Luglio 2025

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In vista dei negoziati sul Memorandum d’intesa relativo al pacchetto di assistenza macrofinanziaria dell’Unione europea all’Egitto, un gruppo di organizzazioni per i diritti umani, tra le quali Amnesty International, ha inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere che la prevista erogazione dei quattro miliardi di euro sia subordinata a condizioni chiare e rigorose in materia di diritti umani, stato di diritto e meccanismi democratici.

Nel testo si sottolinea la necessità che l’Unione europea rispetti i propri impegni, vigilando affinché il sostegno economico all’Egitto sia realmente condizionato a progressi concreti, misurabili e verificabili sul piano delle riforme democratiche e dei diritti economici e sociali. Le organizzazioni firmatarie propongono inoltre indicatori specifici per valutare il rispetto di tali condizioni e chiedono un monitoraggio trasparente e partecipato, che coinvolga anche la società civile egiziana.

La lettera congiunta

Noi, le organizzazioni firmatarie* per i diritti umani egiziane, regionali e internazionali, desideriamo fornire un contributo in vista dei negoziati relativi al Memorandum d’intesa (MoU) riguardante il pacchetto di assistenza macrofinanziaria (Micro – Financial Assistance: Mfa) dell’Unione europea all’Egitto, del valore di quattro miliardi di euro.

L’art. 3 della decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sull’erogazione dell’assistenza macrofinanziaria all’Egitto stabilisce che: «La Commissione… concorda con le autorità egiziane condizioni economiche e finanziarie chiaramente definite… a cui è soggetta l’assistenza macrofinanziaria dell’Unione europea, da precisare in un memorandum d’intesa…».

Riconosciamo l’obiettivo dell’Unione europea di sostenere la stabilizzazione economica dell’Egitto, come evidenziato dalla decisione di fornire questa assistenza significativa – la seconda più consistente nella storia della Mfa, dopo quella destinata all’Ucraina. Tuttavia, questa decisione rappresenta un allontanamento dagli standard consueti applicati dall’Unione europea nei confronti dei paesi beneficiari, che secondo le linee guida della Mfa prevedono, tra i prerequisiti, il «rispetto dei diritti umani e meccanismi democratici efficaci».

È particolarmente rilevante che l’art. 2(1) della suddetta decisione si discosti dalla prassi e dalle linee guida precedenti, affermando che: «Una condizione preliminare per l’erogazione dell’assistenza macrofinanziaria dell’Unione è che l’Egitto continui a compiere passi concreti e credibili verso il rispetto di meccanismi democratici efficaci – incluso un sistema parlamentare multipartitico – dello stato di diritto e che garantisca il rispetto dei diritti umani».

Inoltre, l’art. 4(3.A) prevede che: «La Commissione decide sullo stanziamento delle rate in funzione del soddisfacimento delle seguenti condizioni: (a) la condizione preliminare stabilita all’articolo 2(1)».

L’art. 2(2) aggiunge che: «I servizi della Commissione e il Servizio europeo per l’azione esterna monitorano il rispetto di tale condizione preliminare per tutta la durata dell’assistenza macrofinanziaria dell’Unione europea».

Chiediamo pertanto alla Commissione europea di garantire che tale assistenza sia strettamente vincolata a queste condizioni e promuova i diritti economici e sociali attraverso:

L’inclusione delle seguenti riforme nel Memorandum d’intesa:

  • aumento della spesa pubblica per l’istruzione dall’1,72 per cento del Pil previsto per l’esercizio 2024–2025 al sei per cento del Pil, come previsto dalla costituzione egiziana;
  • aumento della spesa pubblica per la sanità dall’1,17 per cento del PIL previsto per l’esercizio 2024–2025 al tre per cento del Pil, come previsto dalla costituzione;
  • espansione dei programmi di protezione sociale Takaful e Karama, rendendoli universali anziché mirati. Tali programmi dovrebbero essere indicizzati rispetto alla soglia di povertà nazionale e aggiornati regolarmente in base al costo della vita, affinché raggiungano in modo efficace tutte le persone che vivono in povertà o nei suoi pressi.

Adozione di un quadro per valutare il rispetto della condizione preliminare da parte dell’Egitto

Invitiamo la Commissione europea a collaborare con il governo egiziano per identificare indicatori chiari, concreti, misurabili e vincolati nel tempo, in modo da valutare il rispetto della condizione preliminare prima dell’erogazione di ciascuna rata.

Monitoraggio rigoroso della condizione preliminare

Per garantire un controllo efficace, chiediamo alla Commissione europea di:

  • pubblicare valutazioni scritte annuali sui progressi compiuti dall’Egitto (sia a livello normativo che attuativo), condividendole tempestivamente con le commissioni competenti del Parlamento europeo e con i gruppi di lavoro del Consiglio;
  • coinvolgere la società civile egiziana e gli organi competenti delle Nazioni Unite nel processo di monitoraggio attraverso canali strutturati.

Rimaniamo disponibili a un dialogo costruttivo e continuo su questo tema.

*Amnesty International
Association for Freedom of Thought and Expression (AFTE)
Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS)
Committee to Protect Journalists
Egyptian Commission for Rights and Freedoms
Egyptian Front for Human Rights (EFHR)
Egyptian Human Rights Forum (EHRF)
Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR)
EgyptWide for Human Rights
EuroMed Rights Network
FairSquare
HuMENA for Human Rights and Civic Engagement
Minority Rights Group
PEN International
People in Need
Refugees Platform In Egypt (RPE)
Reprieve
Sinai Foundation for Human Rights (SFHR)
The Tahrir Institute for Middle East Policy