L’Irpinia unita per i diritti umani

20 Agosto 2021

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Si è tenuta ieri mattina presso la Sala Grasso della Provincia di Avellino la conferenza stampa di presentazione del programma che accompagnerà la mostra diffusa “L’Irpinia unita per i diritti umani – 50 storie troppo simili per essere diverse”, organizzata da Amnesty International e 6000 Sardine.

Nove i comuni coinvolti, e altrettante le location che ospiteranno i disegni di Gianluca Costantini e recanti i volti di 50 donne e uomini, prigionieri di coscienza in 19 differenti paesi. Aiello del Sabato, Ariano Irpino, Atripalda, Avellino, Baiano, Calitri, Cesinali, Montella, Montemiletto, si preparano con fermento ad accogliere i visitatori fino al 30 agosto.

«Quando si parla di diritti non c’è colore politico che tenga – ha sottolineato Rosanna Repole, delegata provinciale alla Promozione del Territorio – Ed è una scelta significativa ed importante che questa mostra si tenga in diversi comuni dell’Irpinia e non soltanto nel capoluogo. È nata una rete, unita da un valore importante e non meramente istituzionale. Ciò aiuterà a far crescere questa provincia come comunità e sarò un’occasione per aprire il dibattito in modo allargato anche in altri luoghi, un’opportunità per dare il via ad ulteriori iniziative sul tema, magari coinvolgendo anche le scuole del territorio».

«Un’opinione pubblica consapevole riesce a guidare le attività e le decisioni dei politici – ha concluso Nessa Gibbardo, referente Attivismo della Circoscrizione Campania-Basilicata di Amnesty International – I cambiamenti migliori arrivano proprio in questo modo, creando consapevolezza diffusa. È qualcosa di molto più duraturo e sentito di un cambio di legge improvviso. Le storie raccontate dalle opere di Costantini riguardano una piccola parte dei prigionieri di coscienza, che stimiamo essere presenti in ben 53 paesi in tutto il mondo. Si tratta di persone incarcerate per avere espresso un’opinione, senza ricorrere all’uso della violenza. Donne e uomini per i quali dobbiamo batterci anche nel più piccolo dei comuni, perché non è vero che non possiamo fare nulla: unendoci, possiamo smuovere le cose e ottenere un mondo più giusto».