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Dopo quelli di Eric Garner, Keenan Anderson, Tamir Rice, George Floyd e Breonna Taylor, la lista degli omicidi commessi da agenti di polizia negli Usa a seguito dell’uso illegale della forza si allunga ancora.
Il 7 gennaio Tyre Nichols, afroamericano, è stato fermato da agenti del dipartimento di polizia di Memphis, a quanto pare perché guidava in modo contrario al regolamento stradale. Gli agenti, armi in pugno, lo hanno tirato fuori con violenza dall’automobile e gli hanno ordinato di stendersi a terra. Mentre obbediva all’ordine chiedendo cos’avesse fatto di sbagliato, gli agenti gli premevano una pistola taser contro una gamba.
Temendo per la propria vita, Nichols è riuscito a fuggire a piedi, cercando di arrivare all’abitazione della sua famiglia, a poca distanza. Inseguito e raggiunto, è stato sottoposto a una violenza inaudita: calci, pugni alla testa, manganellate, spruzzate di spray al peperoncino. Alla fine è crollato a terra, svenuto. Ammanettato, è stato trascinato nei pressi di un veicolo della polizia. Cinque minuti dopo sono arrivati due medici, mentre per l’ambulanza è stato necessario aspettarne 25. È morto tre giorni dopo, il 10 gennaio.
La sera del 27 gennaio sono state rese pubbliche le immagini dell’accanimento contro Nichols di cinque agenti di polizia, nei confronti dei quali è stata aperta un’inchiesta.
Sotto accusa, sostiene Amnesty International, non dovrebbero essere solo i cinque agenti ma l’intero dipartimento di polizia di Memphis. È necessario che si riconosca che esistono problemi sistemici irrisolti, riguardanti l’uso di veicoli della polizia senza segni identificativi, l’assenza di formazione sulle tecniche d’inseguimento e d’arresto e la mancanza di informazione sugli standard internazionali che impongono limiti all’uso della forza e di determinati strumenti in dotazione alle forze di polizia come i gas irritanti, le pistole elettriche e le manette.
Amnesty International Usa ha sollecitato ancora una volta il Congresso ad approvare il “George Floyd Justice in Policing Act” per istituire finalmente standard nazionali sull’uso della forza.
L’impiego della forza mortale dovrebbe essere l’ultima opzione. Negli Usa, spesso, è la prima.