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Avaaz e Amnesty International hanno raccolto oltre un milione di firme in 190 stati in calce a una lettera che chiede alla Fifa, alla vigilia della sua conferenza annuale in programma in Ruanda dal 16 marzo, di risarcire i lavoratori migranti che hanno subito orribili violazioni dei diritti umani nell’organizzazione dei mondiali di calcio del Qatar.
La lettera sollecita il presidente Gianni Infantino a utilizzare il fondo creato alla fine dei mondiali del 2022 per risarcire i lavoratori che hanno subito violazioni dei diritti umani e le loro famiglie e a lavorare insieme al Qatar per assicurare che al meccanismo risarcitorio istituito dalle autorità locali possano accedere da remoto i lavoratori che hanno lasciato il paese e le famiglie dei lavoratori che sono morti.
“Questa riunione offre un’altra opportunità alla Fifa per ammettere le sue responsabilità e avviare un programma e un calendario per risarcire direttamente e rapidamente i lavoratori e le loro famiglie. I mondiali di calcio del Qatar sono stati realizzati grazie al loro sacrificio”, ha dichiarato Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia economica e sociale di Amnesty International.
“Quel sacrificio ha portato miliardi di dollari alla Fifa, a fronte di un costo umano fatto di lavoratori morti e di famiglie indebitate. Niente può sostituire la perdita di una persona cara, ma non c’è dubbio che la Fifa abbia le risorse per contribuire a rimediare a queste ingiustizie e a fornire ai lavoratori e alle loro famiglie il sostegno necessario a cambiare le loro vite”, ha aggiunto Cockburn.
“Il pubblico globale ha riconosciuto la grave ingiustizia perpetrata ai danni dei lavoratori e si è unito per chiedere alla Fifa che una frazione dei miliardi di dollari fatti grazie al sudore, al sangue e alle vite di centinaia di migliaia di persone sia destinata ai lavoratori e alle loro famiglie, che ne hanno diritto”, ha sottolineato Bieta Andemariam, direttrice dell’Ufficio legale di Avaaz Usa.
Dal maggio 2022 una coalizione di organizzazioni porta avanti una campagna per assicurare risarcimenti e rimedi ai lavoratori che hanno subito violazioni dei diritti umani durante l’organizzazione dei mondiali di calcio del Qatar. La campagna ha avuto il sostegno di oltre una decina di federazioni calcistiche nazionali, di quattro sponsor del torneo e dell’84 per cento delle persone coinvolte in un sondaggio in 15 stati.
Alla vigilia dell’inizio dei mondiali, nel novembre 2022, la Fifa si è impegnata a istituire un fondo, tuttavia non destinato a fornire sostegno diretto ai lavoratori e che ancora oggi non è noto come funzionerà.
La federazione calcistica norvegese, appoggiata da altre, ha inserito un punto all’ordine del giorno della conferenza annuale della Fifa per chiedere che la Fifa assicuri “la piena attuazione dei suoi impegni sui diritti umani, compresi i rimedi” e per valutare se la Fifa “abbia dato seguito alle sue responsabilità di fornire rimedi rispetto ai mondiali di calcio del 2022, compresa un’indagine sulle persone morte e ferite in relazione a essi”.