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Il 16 aprile il gigante dell’acciaio sudcoreano Posco ha annunciato che la sua controllata in Myanmar, Posco C&C, interromperà le relazioni con la Myanmar Economic Holding Ltd, il conglomerato industriale di stato di proprietà dei militari autori del sanguinoso colpo di stato del 1° febbraio, che sin qui ha provocato almeno 700 morti e 3.000 arresti.
L’annuncio è arrivato a seguito delle pressioni di Amnesty International e di altre organizzazioni per i diritti umani sui dirigenti, sugli azionisti e sugli investitori della compagnia sudcoreana. Un rapporto diffuso da Amnesty International nel settembre 2020 aveva accusato Posco di finanziare unità delle forze armate di Myanmar responsabili di crimini di diritto internazionale.
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