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Amnesty International: parole ostili dell’ambasciatrice Haley verso le organizzazioni per i diritti umani, triste momento per gli Usa
Replicando alla lettera dell’ambasciatrice degli Usa presso le Nazioni Unite Nikki Haley, in cui le organizzazioni per i diritti umani vengono accusate di bloccare la riforma del Consiglio Onu dei diritti umani, il segretario generale di Amnesty International Salil Shetty ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Dopo il plateale ritiro dal Consiglio Onu dei diritti umani, la lettera di Nikki Haley è un altro segnale del fatto che l’amministrazione Trump preferisce lo scontro al compromesso”.
“La lettera esprime aperta ostilità nei confronti delle organizzazioni per i diritti umani che hanno opinioni diverse dagli Usa. Come espressione della società civile, il nostro compito è di chiamare a rispondere del loro operato coloro che hanno potere. Rifiutare il confronto con chi non è d’accordo relegherà l’amministrazione Trump in una posizione molto solitaria”.
“Accusare le organizzazioni per i diritti umani di aver determinato la riprovevole decisione degli Usa significa ignorare le incessanti campagne di Amnesty International e di altri per riformare il Consiglio Onu dei diritti umani, per esempio attraverso la richiesta di stabilire standard più elevati per farne parte. Mascherare i fatti non aiuterà la reputazione degli Usa sul piano internazionale”.
“Condividiamo molte delle preoccupazioni degli Usa sul Consiglio dei diritti umani. Tuttavia, le riforme proposte dall’amministrazione Trump avrebbero fornito proprio a quegli stati membri cui gli Usa si oppongono l’opportunità di compromettere il funzionamento dell’organismo”.
“Guardando avanti e avendo in mente i 70 anni dall’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, Amnesty International continuerà a cercare le soluzioni migliori alle sfide che ha di fronte il Consiglio, lavorando insieme e in modo costruttivo per rafforzare il godimento dei diritti umani nel mondo”.
La risposta di Amnesty International alla lettera dell’ambasciatrice Haley.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 22 giugno 2018
Per interviste:
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