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Una delegazione di Amnesty International, composta da Matteo de Bellis (ricercatore sull’Italia presso il Segretariato Internazionale di Londra) e da Antonio Marchesi (presidente della sezione italiana) ha incontrato oggi la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, presieduta dal senatore Luigi Manconi.
Nel corso dell’audizione, la delegazione di Amnesty International ha illustrato i contenuti del rapporto Hotspot Italia: come le politiche dell’Unione europea portano a violazioni dei diritti di rifugiati e migrantipubblicato il 3 novembre.
Il rapporto rileva come, sotto le pressioni dei governi e delle istituzioni dell’Unione europea, l’Italia abbia adottato misure coercitive per prendere le impronte digitali ai nuovi arrivati alla frontiera marittima del paese. Inoltre, il rapporto evidenzia come l’Italia stia cercando di aumentare il numero dei migranti rinviati nei paesi di origine, anche negoziando accordi di riammissione con paesi le cui autorità si rendono responsabili di terribili atrocità.
La delegazione di Amnesty International ha ribadito quanto già dichiarato in occasione dell’uscita del rapporto: nella maggior parte dei casi il comportamento degli agenti di polizia risulta professionalee la vasta maggioranza delle impronte digitali viene presa senza incidenti. Tuttavia, dalle ricerche effettuate in Italia sono emerse denunce coerenti e concordanti di intimidazioni e uso eccessivo della forza fisica per costringere uomini, donne e anche minori appena arrivati a farsi prendere le impronte digitali: su 24 testimonianze di maltrattamenti raccolte da Amnesty International, in 16 si parla di pestaggi. In alcuni casi, migranti e rifugiati hanno denunciato di essere stati colpiti con bastoni elettrici.
Inoltre, le ricerche effettuate hanno portato a ritenere che lo screening iniziale per distinguere richiedenti asilo da altre persone considerate irregolarmente presenti sul territorio italiano debba essere modificato per garantire un accesso effettivo al diritto d’asilo. Amnesty International ha anche sottolineato come procedure di espulsione e accordi di riammissione approvati senza le necessarie garanzie stiano esponendo persone soggette ad allontanamento a rischi di gravi violazioni dei diritti umani.
Per queste ragioni, Amnesty International ha chiesto e continua a chiedere un incontro al ministro dell’Interno e a sollecitare un’indagine indipendente e imparziale sulle denunce ricevute e una revisione delle procedure in essere per il rilevamento delle impronte digitali e per valutare le necessità di protezione internazionale. L’organizzazione chiede inoltre che cessino le espulsioni che espongono le persone colpite da tale provvedimento al rischio di gravi violazioni dei diritti umani.
“Dispiace che finora ai contenuti del rapporto – che ho forti dubbi sia stato letto per intero – si sia risposto con reazioni molto dure, da ultimo ieri da parte del capo della polizia Franco Gabrielli: reazioni basate sul tentativo di squalificare la serietà della ricerca e complessivamente della nostra organizzazione e sul diniego preventivo della possibilità che si siano verificate violazioni dei diritti umani nei confronti di persone appena approdate in Italia” – ha dichiarato Antonio Marchesi.
“Ribadiamo la nostra volontà di incontrare il ministro dell’Interno Alfano così come il prefetto Gabrielli. Da rappresentanti del governo italiano, ci aspettiamo un confronto e non offese e critiche infondate” – ha concluso Marchesi.