Cancillería del Ecuador
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La decisione della Corte suprema del Regno Unito di negare a Julian Assange la possibilità di ricorrere contro una precedente decisione dell’Alta corte che ne autorizzava l’estradizione negli Usa è, secondo Amnesty International, un colpo alla giustizia e allo stesso Assange.
“La Corte suprema ha perso l’opportunità di fare chiarezza sulle rassicurazioni degli Usa al Regno Unito, i quali avevano garantito che Assange, in caso di estradizione, non sarebbe stato torturato: si tratta di rassicurazioni del tutto infondate”, ha dichiarato Julie Hall, vicedirettrice delle ricerche sull’Europa di Amnesty International.
“L’isolamento prolungato è una caratteristica principale della vita di molti detenuti nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa. Per il diritto internazionale equivale alla tortura. Il divieto di tortura è assoluto e le vane promesse di un equo trattamento di Assange da parte degli Usa costituiscono una minaccia a tale divieto”, ha proseguito Hall.
“La decisione della Corte suprema è anche una brutta notizia per la libertà di stampa poiché conferma la deriva intrapresa dagli Usa di processare per spionaggio chi pubblica informazioni. Pretendere che gli stati, come in questo caso il Regno Unito, estradino persone che hanno diffuso informazioni riservate di interesse pubblico rappresenta un pericoloso precedente che dev’essere respinto. Gli Usa devono immediatamente annullare le accuse contro Assange”, ha sottolineato Hall.