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Amnesty International ha apprezzato il fatto che la giustizia italiana abbia riconosciuto, in primo grado, le responsabilità di funzionari dello Stato per le brutalità commesse nel luglio 2001 all’interno della caserma di Bolzaneto.
Amnesty International sottolinea come, a causa della mancanza di uno specifico reato di tortura nel codice penale italiano, nessuna persona sotto processo abbia potuto essere imputata di tale crimine.
L’organizzazione ricorda come tale mancanza abbia imposto ai procuratori nel processo sui fatti di Bolzaneto di descrivere una realtà ‘di oggettiva vessazione nei confronti di tutti i detenuti e per tutto il periodo della loro permanenza presso il sito’ avendo a disposizione, per perseguire i colpevoli, unicamente reati ordinari, in quanto tali colpiti da prescrizione.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 15 luglio 2008
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