Sorveglianza: azienda aggira i controlli per spiare in Europa

16 Ottobre 2025

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Una nuova ricerca di Lighthouse Reports ha rivelato che First Wap, un’azienda fondata da soggetti privati europei ma registrata in Indonesia, ha venduto di nascosto suoi prodotti per la sorveglianza ad attori statali e privati approfittando delle scappatoie contenute nei regolamenti europei sulle esportazioni di tali materiali.

“Siamo di fronte all’ennesima prova di quanto i controlli per impedire la proliferazione di dannose tecnologie di sorveglianza siano fallimentari. Le aziende aggirano i regolamenti sulle esportazioni operando da luoghi come l’Indonesia, dove non c’è supervisione”, ha dichiarato Elina Castillo Jiménez, consulente del Security Lab di Amnesty International.

“Una rete di fornitori, intermediari e rivenditori è utilizzata da attori statali e privati per procurarsi prodotti per la sorveglianza, grazie in alcuni casi a carenze nei regolamenti e in altri all’assenza di controlli”; ha aggiunto Castillo Jiménez.

Lighthouse Report ha potuto accedere a un archivio non pubblico di dati e ha esaminato una serie di dichiarazioni di esponenti di primo piano di First Wap. Ne sono emerse prove di un’ampia serie di operazioni di sorveglianza condotte con la tecnologia Altamides, che si serve di SS7, una rete di protocolli usati nella telefonia cellulare per localizzare gli apparecchi. In questo modo sono stati sorvegliati giornalisti, diplomatici, difensori dei diritti umani, esponenti politici e uomini d’affari in tutto il mondo.

First Wap ha replicato negando “qualsiasi attività illecita” o “violazioni dei diritti umani”.

Amnesty International ha sollecitato l’apertura di un’indagine sul fatto che una società fondata da cittadini europei sia stata in grado, operando da uno stato extraeuropeo, di svolgere operazioni di sorveglianza in Europa e altrove.