Messico, cinque anni dalla sparizione dei 43 studenti di Ayotzinapa: le famiglie attendono ancora giustizia

24 Settembre 2019

© Amnesty International/ Sergio Ortiz Borbolla

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Messico, cinque anni dalla sparizione dei 43 studenti di Ayotzinapa: le famiglie attendono ancora giustizia. Amnesty International incalza il governo di Obrador

Amnesty International ha sollecitato il governo del presidente messicano López Obrador a tradurre in passi avanti concreti le misure adottate per scoprire la verità e dare giustizia nel caso dei 43 studenti di Ayotzinapa, di cui ricorre in questi giorni il quinto anniversario dalla sparizione forzata. Queste misure dovrebbero essere applicate anche per quanto riguarda le altre migliaia di sparizioni verificatesi in Messico.

Durante i primi quattro anni di lotta per la giustizia, Amnesty International ha costantemente denunciato gli insabbiamenti e le coperture da parte delle autorità. Oggi apprezziamo i primi sforzi del nuovo governo per risolvere il caso ma c’è ancora molto altro da fare”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.

Non vi sarà giustizia fino a quando coloro che hanno ostacolato la ricerca della verità non saranno indagati. Queste persone sono responsabili del fatto che la sorte degli studenti non sia tuttora chiarita. Amnesty International è impegnata, con le famiglie degli scomparsi e altre organizzazioni, a continuare a seguire il caso e spera che gli impegni annunciati dal nuovo governo siano rispettati fino a quando la verità non verrà fuori e non si otterrà giustizia”, ha proseguito Guevara-Rosas.

Nei primi 10 mesi in carica, il governo ha creato una commissione speciale e un’unità speciale all’interno della procura generale. Inoltre, il sottosegretario per i Diritti umani ha annunciato che il Messico accetterà la competenza del Comitato sulle sparizioni forzate delle Nazioni Unite per esaminare casi di sparizione nel paese.

In un recente incontro coi familiari dei 43 studenti scomparsi, il presidente Obrador e il suo governo si sono impegnati a chiedere a tutte le istituzioni di collaborare alle indagini e ad avere incontri regolari di aggiornamento tanto con le famiglie quanto con l’ufficio della procura generale.

Amnesty International sottolinea che non tutte le iniziative assunte sotto il nuovo governo si sono rivelate positive. Le indagini non sono trasparenti e l’attività degli organismi di nuova istituzione non ha ancora prodotto risultati.

Nelle scorse settimane, vari giudici hanno affermato che molte delle prove presentate dall’ex pubblico ministero che seguiva il caso – ora procuratore generale – erano state raccolte in modo illegale e hanno dunque disposto il rilascio provvisorio di alcune delle persone sotto indagine. Le autorità devono pertanto garantire che siano utilizzate solo prove ottenute in modo legale e che sia rispettata l’indipendenza dei giudici.

Cinque anni dopo la sparizione forzata dei 43 studenti di Ayotzinapa, le autorità messicane sono ancora in enorme debito con le vittime, le loro famiglie e la società per quanto riguarda il rispetto dei diritti alla verità, alla giustizia e alla riparazione del danno”, ha dichiarato Tania Reneaum Panszi, direttrice generale di Amnesty International Messico.

Il modo in cui sono state condotte le indagini è un impedimento che rende difficile chiarire i fatti. Questo, come altri casi emblematici del genere, c’insegna che la ricerca della verità deve basarsi su indagini imparziali, verificabili e veritiere”, ha sottolineato Panszi.

Amnesty International ha evidenziato che la sorte di altre 40.000 persone scomparse in Messico risulta sconosciuta.

Il governo deve assicurare che saranno messe a disposizione tutte le risorse necessarie per risolvere non solo il caso dei 43 studenti di Ayotzinapa, ma anche quelli delle oltre 40.000 persone scomparse nel paese”, ha concluso Guevara-Rosas.