Budapest Pride, 6 July 2019 | AI Hungary
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Dopo l’approvazione da parte del parlamento ungherese di una nuova norma che vieta il riconoscimento giuridico del genere alle persone transgender e intersessuate, la ricercatrice di Amnesty International sull’Ungheria Krisztina Tamás-Sáróy in una nota ufficiale ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questo voto spinge l’Ungheria indietro verso tempi bui e sopprime i diritti delle persone transgender e intersessuate, che dovranno subire non solo ulteriori discriminazione ma anche le conseguenze di un clima ancora più intollerante e ostile verso la comunità Lgbti“.
La norma approvata dal parlamento ungherese stabilisce la registrazione del sesso di una persona nelle anagrafi nazionale delle nascite, dei matrimoni e dei decessi, senza possibilità di modifiche successive.
“Chiediamo al Commissario per i diritti fondamentali dell’Ungheria di sollecitare urgentemente una revisione da parte della Corte costituzionale che porti all’annullamento di questa terribile nuova norma“, continua Krisztina Tamás-Sáróy.
Ciò significa che i documenti d’identità di ogni persona conterranno le stesse e non più modificabili informazioni, impedendo pertanto alle persone transgender e intersessuate di registrare i loro nomi associandoli alla loro identità di genere e vederli trascritti in ogni atto ufficiale.
“Ogni persona ha diritto al riconoscimento giuridico dell’identità di genere e deve poter cambiare il suo nome e i riferimenti al genere su tutti i documenti ufficiali“, conclude Krisztina Tamás-Sáróy.