Usa: la disumanità del centro di detenzione per migranti di El Paso

14 Maggio 2025

Photo by John Moore/Getty Images

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Ad aprile una delegazione di Amnesty International ha visitato l’El Paso Service Processing Center, un vero e proprio centro di detenzione per persone migranti che pare progettato appositamente a scopo di deumanizzazione di coloro che vi vengono trasferiti in attesa dell’espulsione.

Dall’inizio del secondo mandato del presidente Trump, a El Paso sono state portate persone che erano negli Usa da anni, rastrellate in tutto il paese e separate a forza da coniugi e figli per il mero fatto di vivere in condizione di irregolarità o di non aver visto ancora esaminata la richiesta di asilo. In non pochi casi, sono state inghiottite nel terribile sistema carcerario di El Salvador al termine di procedure inique e a volte senza ricevere neanche assistenza legale. Poco importa se dalla violenza delle bande armate in quel paese e in quelli confinanti erano scappate.

La fine del Programma di orientamento legale del ministero della Giustizia ha compromesso la capacità delle persone di “navigare” all’interno del sistema di leggi, regolamenti e procedure in materia d’immigrazione. Ne ha fatto le spese, tra le altre, Estrela del Paso, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupava di minori non accompagnati e che non riceve più finanziamenti.

Mentre toglie fondi per la difesa dei diritti, la Casa bianca sta chiedendo al Congresso di stanziare oltre 200 miliardi di dollari per rafforzare il sistema di contrasto all’immigrazione, di cui 45 miliardi per triplicare la capienza dei centri di detenzione fino a 150.000 persone al giorno.

L’amministrazione Trump sta usando a dismisura l’Atto sui nemici stranieri, in particolare nei confronti di migranti venezuelani ritenuti senza prove concrete come appartenenti a bande armate, a volte semplicemente per la presenza di un tatuaggio.

“Se protesti con una guardia, ti mandano a El Salvador o a Guantanamo”, ha detto uno dei detenuti di El Paso incontrati da Amnesty International.

All’interno del centro la violenza del personale di sicurezza e il ricorso alle celle d’isolamento sono la norma. Gli spazi sono sovraffollati, i servizi igienici inadeguati o proprio non funzionanti, le cure mediche scarse, il cibo insufficiente, avariato o scaduto.

“Non ci danno medicine. Ci dicono che l’acqua è potabile ma è calda, sporca e puzzolente”, ha testimoniato un altro detenuto.

Contestualmente alla pubblicazione dei risultati della sua visita a El Paso, Amnesty International ha chiesto al governo statunitense di porre fine alla detenzione di massa delle persone migranti, garantire una valutazione individuale delle singole posizioni, porre fine all’uso dell’Atto sui nemici stranieri nel contesto dell’immigrazione, istituire meccanismi e procedure di consulenza legale e rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale, soprattutto il principio di non respingimento, che vieta di trasferire persone verso paesi – com’è evidente nel caso del Venezuela – dove rischieranno di subire violazioni dei diritti umani.