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In risposta alle lunghe pene detentive inflitte allo studioso di diritto cinese Xu Zhiyong e all’avvocato per i diritti umani Ding Jiaxi, il ricercatore sulla Cina di Amnesty International Alkan Akad ha dichiarato:
“La vergognosa condanna dei difensori dei diritti umani cinesi Xu Zhiyong e Ding Jiaxi è una palese violazione dei loro diritti alla libertà di espressione e di riunione. Dovrebbero essere scarcerati immediatamente e senza condizioni”.
“Nessuno dovrebbe essere incarcerato semplicemente per aver partecipato a un incontro pacifico. Dopo aver subito torture e altri maltrattamenti durante anni di detenzione arbitraria, Xu Zhiyong e Ding Jiaxi ora sono attesi da più di un decennio dietro le sbarre a seguito di processi truccati e segreti.”
“Queste condanne rivelano la sempre più terribile situazione dei difensori dei diritti umani sotto l’amministrazione del presidente Xi Jinping in tutta la Cina, dove il tentativo di migliorare la vita degli altri attraverso un lavoro legittimo per i diritti umani si scontra con arresti, torture e lunghe pene detentive”.
Xu Zhiyong e Ding Jiaxi sono stati condannati rispettivamente a 14 e 12 anni di carcere da un tribunale della provincia dello Shandong, così come riferito in un tweet pubblicato dalla moglie di Ding Jiaxi.
Xu e Ding sono entrambi membri di spicco del Movimento dei nuovi cittadini, una rete di attivisti fondata da Xu nel 2012 per promuovere la trasparenza del governo e denunciare la corruzione.
Insieme a decine di avvocati e attivisti, sono stati presi di mira dopo aver partecipato, nel dicembre 2019, a un incontro informale tenutosi a Xiamen, una città sulla costa sud-orientale della Cina, durante il quale avevano discusso della situazione della società civile e di temi di attualità. Più tardi quel mese, la polizia ha iniziato a convocare o arrestare i partecipanti a quella riunione.
Ding è stato arrestato il 26 dicembre 2019 e tenuto in isolamento in “sorveglianza residenziale in un luogo stabilito” per più di un anno.
Xu Zhiyong, dopo l’incontro di Xiamen, si è nascosto. All’inizio di febbraio del 2020, ha criticato il presidente Xi Jinping per la gestione della crisi del coronavirus e delle proteste per la democrazia di Hong Kong, invitandolo a dimettersi.
Il 15 febbraio 2020, è stato arrestato mentre soggiornava a casa di un collega attivista e successivamente tenuto in isolamento in “sorveglianza residenziale in un luogo stabilito” fino al 21 gennaio 2021.
Durante la detenzione, Xu e Ding sono stati sottoposti a torture e ad altri maltrattamenti, comprese lunghe ore di interrogatorio e l’essere legati, per più di 10 ore al giorno per molti giorni, a una “sedia tigre”, una struttura d’acciaio con sbarre di ferro e manette incorporate per bloccare i detenuti in posizioni dolorose.
Questo trattamento viola il divieto assoluto contro la tortura e altri maltrattamenti ai sensi del diritto internazionale in materia di diritti umani.
Le autorità hanno indagato contemporaneamente sui casi di Xu e Ding fino al 20 gennaio 2021 per poi accusarli di “sovversione dei poteri dello stato”.