‘Verità per Giulio Regeni’: la campagna di Amnesty International Italia

23 Febbraio 2016

Striscione appeso al balcone di casa Regeni a Fiumicello

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La campagna lanciata da Amnesty International Italia, in collaborazione con la Repubblica, per chiedere che si faccia chiarezza sull’omicidio di Giulio Regeni, a pochi giorni dal lancio, ha già raccolto numerose adesioni.

Ad oggi hanno aderito: la Regione Toscana, la Regione Basilicata, i comuni di Milano, Trieste, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Livorno; i media Rai ‘Uno Mattina’, Toscana Notizie, Premio Roberto Morrione, Assostampa Friuli Venezia Giulia, il Manifesto, Rai Radio 2 ‘Caterpillar”; le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL unitariamente e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Numerosi messaggi di sostegno sono sinora giunti anche sui social network da parte della società civile e da personalità della politica.

Per evitare che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato e per respingere qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, Amnesty International Italia chiede a enti locali, comuni italiani, università, luoghi di cultura, associazioni della società civile e singoli cittadini di farsi promotori della richiesta di ‘Verità per Giulio Regeni’.

Chiunque voglia aderire esponendo lo striscione o diffondendolo online potrà farlo scaricando i file dello striscione (in italiano o in inglese). Per comunicare la propria adesione (inviando una foto dello striscione esposto) è possibile inviare un’email a: action@amnesty.it.

Amnesty International Italia parteciperà al sit-in organizzato da Antigone e dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili giovedì 25 febbraio – a un mese dalla scomparsa di Giulio Regeni – di fronte all’ambasciata egiziana a Roma (alle ore 14.00 in via Salaria, ingresso di Villa Ada).

Saranno presenti fra gli altri lo scrittore Erri De Luca e l’artista Lorenzo Terranera, quest’ultimo con una tela bianca di circa 10 metri da riempire con colori e messaggi da consegnare poi alla famiglia Regeni.