10 ottobre: manifestazione nazionale contro l’omofobia

9 Ottobre 2009

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La Sezione Italiana di Amnesty International ribadisce la propria preoccupazione per la crescente intolleranza nei confronti delle persone Lgbt e aderisce alla manifestazione nazionale contro l’omofobia in programma domani a Roma

CS127: 09/10/2009

La Sezione Italiana di Amnesty International ha ribadito oggi la propria preoccupazione per la crescente intolleranza nei confronti delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans gender) in Italia e annunciato la partecipazione alla manifestazione nazionale ‘Uguali’, in programma domani, sabato 10 ottobre, a Roma. 
 
Negli ultimi mesi, nel contesto di un crescente clima di ostilità verso le minoranze che colpisce anche i rom, i migranti e i richiedenti asilo, gli organi di informazione hanno riportato una serie di notizie di attacchi omofobici in diverse città italiane. Tra esse Pordenone, Firenze, Bologna, Pavia, Udine e Roma dove ad agosto, in meno di due settimane, sono stati denunciati tre attacchi, rispettivamente a una coppia gay nei pressi del Gay Village, al Qube (un noto locale che organizza settimanalmente eventi gay) e in via San Giovanni in Laterano, popolare luogo d’incontro della comunità Lgbt romana.
 
In assenza di dati ufficiali relativi ai crimini basati sull’intolleranza contro persone Lgbt, l’Arcigay ha segnalato che il numero di tali episodi nei primi nove mesi del 2009 ha già raggiunto quello complessivo del 2008.
 
Di fronte a questo scenario, Amnesty International chiede alle autorità italiane di assicurare che i crimini commessi a causa dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale delle vittime siano efficacemente indagati e che chiunque sia ritenuto responsabile sia portato di fronte alla giustizia. Le autorità italiane, secondo Amnesty International, dovrebbero contrastare con maggiore decisione gli atteggiamenti omofobici e garantire più sicurezza alle persone Lgbt.
 
Amnesty International chiede inoltre che tutti i reati mossi da motivi etnici, razziali, religiosi, di identità di genere o di orientamento sessuale o da motivi analoghi siano efficacemente investigati e perseguiti secondo leggi che prevedano sanzioni tali da riflettere la gravità della violazione dei diritti umani commessa. Per questi motivi, pur non entrando nel merito delle specifiche misure che ogni Stato intende applicare per perseguire adeguatamente questo tipo di azioni, Amnesty International ritiene necessario che tutti gli atti che hanno a fondamento una discriminazione siano trattati in modo simile, a prescindere dal connotato specifico della discriminazione stessa. 
 
FINE DEL COMUNICATO                                                              Roma, 9 ottobre 2009
 
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