Dal 2018 misuriamo il livello di intolleranza e discriminazione nel dibattito online con il Barometro dell’odio, monitoraggio dei social media realizzato con il contributo degli attivisti.
Con “Sessismo da tastiera” ci siamo soffermati sull’odio di genere.
Abbiamo scoperto che quando il tema del commento è “donne e diritti di genere” l’incidenza dei messaggi offensivi, discriminatori o hate speech è di quasi 1 su 3.
Gli attacchi personali diretti alle influencer che abbiamo osservato superano di un terzo quelli ricevuti dagli uomini. Tra gli attacchi personali il tasso di hate speech rivolto alle donne supera di 1,5 volte quello dei discorsi d’odio che hanno per bersaglio gli uomini. Infine, degli attacchi personali diretti alle donne 1 su 3 è esplicitamente sessista.
Per 5 settimane, tra novembre e dicembre 2019, abbiamo raccolto e esaminato 42.143 contenuti pubblicati su Facebook e Twitter.
Abbiamo individuato 20 personalità, 10 donne e 10 uomini influenti nel panorama italiano, appartenenti al mondo della politica, dell’informazione, dello spettacolo, dello sport.
Abbiamo raccolto e valutato post e tweet dei 20 influencer del campione, i commenti che hanno generato e, nel caso di Twitter, le menzioni.
Per ogni commento e tweet abbiamo individuato il tema, l’accezione, l’assenza o il livello di problematicità, il bersaglio in caso di contenuto offensivo e/o discriminatorio o hate speech.
A valutare i 42.143 contenuti una squadra di 60 attivisti supportati, in questa operazione, da un gruppo di esperti.
I dati valutati, sono poi stati elaborati e analizzati grazie al lavoro di data scientist, linguisti, esperti di comunicazione, sociologi, giuristi.
Fino al 3 maggio, Giornata mondiale della libertà di stampa, puoi partecipare alla nuova maratona di raccolta firme a sostegno della libertà d’informazione.
L’iniziativa è dedicata a quattro giornalisti che hanno messo a rischio la propria vita solo per svolgere il loro lavoro.
Firma un appello, cambia una vita.