30° della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia: “Bambine prime vittime dei conflitti armati”

20 Novembre 2019

Tempo di lettura stimato: 5'

20 Novembre: 30°Anniversario della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia: “Bambini prime vittime dei conflitti armati. Anche in Italia, esistono bambini più uguali di altri”

“Oggi ricorre il trentesimo anniversario della Convenzione sui diritti umani più ratificata della storia, la Convenzione dei diritti dei bambini (CRC). Una pietra miliare nel diritto internazionale, che solo gli Stati Uniti continuano a rifiutarsi di ratificare” , ha dichiarato Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia.

“Sarebbe bello poter dire che tanto successo corrisponde a un’attenzione reale verso i bambini. Invece, dallo Yemen al Messico, i bambini sono le prime vittime dei conflitti armati. Vengono separati dai propri genitori e tenuti per mesi in stato di detenzione, per aver cercato di attraversare un confine. Dal Mar Mediterraneo peschiamo le loro pagelle, cucite nelle giacche. Chiavi d’accesso per una fortezza senza porte”, ha aggiunto Russo.

“Anche in Italia, dove tutti i bambini devono essere uguali per legge, esistono bambini più uguali di altri. Il sistema scolastico nazionale viaggia ormai a molteplici velocità, lasciando indietro il meridione e le periferie urbane. Il diritto all’istruzione non si può più considerare completamente garantito”.

La Convenzione internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stato il primo documento ufficiale in cui si è affermato che i minori non dovevano essere solo protetti e tutelati, ma avevano anche il diritto di prendere decisioni, partecipare alla vita della propria comunità ed essere ascoltati nelle questioni che li riguardano.

Importanti in questo senso sono gli articoli 12,13,14 e 15 che sanciscono il diritto dei minori a essere ascoltati dagli adulti, il diritto a esprimere la propria opinione, il diritto a esprimersi liberamente con il disegno, le parole, la scrittura, il diritto di scegliere la propria religione e di fare parte di associazioni.

Di tutto ciò argomenterà Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, il 21 novembre, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, con educatori, docenti, studenti e Ong, ragionando sull’importanza dell’Educazione ai diritti umani all’interno del convegno “Infanzia: diritti umani, azione educativa, ricerca”.

Il 24 novembre, presso la casina di Raffaello di Villa Borghese a Roma, verrà organizzato il laboratorio “Caccia ai diritti” (ore 11.00/12.00 Sala Laboratorio max 25 bambini e bambine da 6 a 14 anni) una caccia al tesoro speciale partendo dal libro “I bambini nascono per essere felici. I diritti li fanno diventare grandi, edizioni Fatatrac”: attraverso rebus, quiz, giochi di logica e frasi misteriose si scoprirà l’importanza di conoscere e far rispettare i diritti delle bambine e dei bambini.

Il 27 novembre, in occasione del corso “Insegnare i diritti umani” ad Assisi studenti e docenti discuteranno insieme ad Amnesty International su quanto ancora la discriminazione e il bullismo costituiscano una dolorosa violazione dei diritti dei minori e su come contrastare questi odiosi fenomeni.

I progetti di Educazione ai diritti umani di Amnesty International si ispirano ai principi della Convenzione Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e hanno l’obiettivo di fornire alle nuove generazioni le conoscenze e gli strumenti per potersi attivare in difesa dei propri diritti e di quelli altrui.

Per maggiori informazioni sulle attività e i materiali di Educazione ai diritti umani è possibile consultare le pagine della sezione www.amnesty.it/educazione o contattare l’ufficio Educazione e formazione all’indirizzo: eduform@amnesty.it.

Roma, 20 novembre 2019

Per interviste:

Amnesty International Italia – Ufficio Stampa

Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it