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Dal 4 al 15 maggio, Kareen Muhammad Hussein e Salih parteciperanno alla seconda edizione dello speaking tour per i diritti dei migranti e rifugiati.
Gli attivisti per i diritti umani prenderanno parte a iniziative pubbliche e istituzionali in diverse città italiane – Bologna, Catania, Firenze, Lucca, Pavia, Perugia, Roma, Terni, Siracusa, Vicenza e Treviso – e promuoveranno l’appello per chiedere all’Europa di proteggere le vite e i diritti di migranti e richiedenti asilo lungo i propri confini.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito della campagna ‘Sos Europa‘ di Amnesty International Italia.
PROGRAMMA DEL TOUR
4 maggio – Siracusa:
– Ore 10:30, Conferenza stampa ‘Storie di migrazione, testimonianze, violazioni e tutela dei diritti umani in Europa’ – presso la Sede dell’Arci in Piazza Santa Lucia
– Ore 19:30, Iniziativa culturale ‘ MIGRANTI ‘ a cura della regista Giannella D’Izzia, Piazza Santa Lucia, in collaborazione con Arci e l’Associazione Culturale Italo- Araba di Siracusa.
5 maggio – Catania
Ore 17:00, ‘Amnes-thè, incontro dibattito all’ora del The’ – in Via adua 3
A seguire iniziativa culturale a cura del musicista senegalese, Jali Diabete
6 maggio – Lucca
– Ore 9: 00, Incontro EDU con le classi della scuola Media Custer di S.Maria a Colle
– Ore 11: 00, Incontro EDU con le classi dello scientifico Vallisneri.
7 maggio – Firenze
Ore 14.00, Conferenza presso il Polo di Scienze Sociali, Facoltà di Scienze Politiche (edificio D6, aula 111), dell’Università degli Studi di Firenze.
8 maggio – Perugia
Ore 18:00 Conferenza ‘prima le persone, poi le frontiere’, presso la sala della Vaccara, piazza 4 Novembre
9 maggio – Terni
Ore 17:00, Tavola rotonda ‘Parliamo di diritti umani: diritti di migranti e rifugiati’, presso la Sala Gaber della Feltrinelli Point, Via Cesare Battisti n. 9
10 maggio – Roma
– Ore 13:00, incontro ‘Tutti a Tavola’, pranzo realizzato da otto associazioni migranti con piatti tipici dei loro paesi (Africa, Europa e America Latina), dove attraverso il cibo si confronterà su migrazione e diritti. Il pranzo si terrà in Via Eurialo, 10
– Ore 18.00, Tavola rotonda ‘Il mare della disperazione: migrazione e diritti umani’, presso la libreria Griot in via di Santa Cecilia 1/A
11 maggio – Roma
– Ore 15:00, Seminario dottorale ‘il salvataggio in mare e le lacune del sistema di accoglienza e protezione dell’UE’ – presso la Sala Lauree della Facoltà di Scienze politiche dell’Università La Sapienza.
Introduce e modera: Raffaele Cadin – Docente di Diritto Internazionale, Sapienza Università di Roma
Interventi:
– Le traversate in mare. Quali alternative sicure di accesso all’Europa per i migranti e richiedenti asilo
Fernando Chironda – Coordinatore campagna SOS Europa, prima le persone poi le frontiere, Amnesty International Italia
– Le politiche dell’Unione europea e il mancato soccorso dei rifugiati e migranti in mare
Elena Santiemma – Responsabile Ufficio Lobby e Policy, Amnesty International Italia
– L’impatto del Regolamento di Dublino sui diritti dei rifugiati e richiedenti asilo in Europa
Kareen Muhammmad Hussein – Testimone di Amnesty International per il Migrants Human Rights Speaking Tour 2015
– Il sistema dell’accoglienza dei rifugiati in Europa. Il caso di studio della Svizzera
Salih – Testimone di Amnesty International per il Migrants Human Rights Speaking Tour 2015
12 maggio – Roma
Ore 13.30, audizione alla Commissione Straordinaria dei diritti umani del Senato
12 maggio – Pavia
– Ore 21:00, conferenza ‘Speaking tour migranti’ presso la sala conferenze del Broletto, via Paratici 21
13 maggio – Bologna
– Ore 11:00, Conferenza stampa sulle nuove forme di schiavitù
– Ore 14:00, Tavola rotonda sulle ‘ le nuove forme di schiavitù del nostro secolo’, in collaborazione con l’organizzazione GreenFarmMovement
14 maggio – Treviso
– Ore 20:30, Tavola rotonda presso lo Spazio Paraggi, via pescatori 23
15 maggio – Vicenza
– Ore 18:30, Tavola rotonda ‘ Speaking Tour per i diritti dei migranti e dei rifugiati’ in collaborazione con la Cooperativa Cosmo SCS di Vicenza – B55 Polo Giovani, Contrà delle Barche 55
BIOGRAFIE
Kareen Muhammad Hussein
Nato in Iraq, ha 34 anni. È laureato in ingegneria civile. Lavorava come responsabile della pianificazione dei progetti di costruzione civile per conto di un’azienda che gestiva appalti nazionali di costruzione civile.
Nel agosto 2014 è stato costretto a lasciare l’Iraq per le minacce di morte da parte di milizie sostenute dal governo. Un giorno mentre tornava a casa dal lavoro, sconosciuti gli hanno puntato contro un’arma minacciandolo di morte.
‘Dopo quell’episodio avevo paura persino di uscire di casa. Non sapevo cosa fare e ho dovuto nascondermi, cercando di non farmi vedere nei luoghi che solitamente frequentavo. Due giorni dopo l’episodio la mia casa è stata data alle fiamme; in quel momento ho capito che per loro ero un uomo morto. Non potevo fare nulla perché mi avrebbero comunque trovato e ucciso. Non potevo nemmeno andare dalla polizia, non sarebbe servito a nulla.
Fortunatamente un amico mi ha detto di conoscere qualcuno che mi avrebbe aiutato a uscire dal paese. Quando l’ho incontrato, l’uomo mi ha chiesto 15.000 dollari e mi ha detto che poi avrebbe sistemato tutto lui per il viaggio. Non avevo scelta. Così, tra amici e parenti ho raccolto la somma che hanno permesso all’uomo di procurarmi un passaporto e di portarmi in Europa’.
Il 5 agosto Mohammad lascia l’Iraq con destinazione Italia. Arriva a Milano Malpensa accompagnato dall’uomo che gli aveva procurato il passaporto e il visto. Dopo una settimana a Milano, il loro viaggio continua e il 14 agosto arrivano in Finlandia. Arrivati nel paese l’uomo sequestra il passaporto e consiglia a Muhammad di presentarsi alla polizia locale, che lo avrebbe aiutato.
‘Quando siamo finalmente arrivati a destinazione, mi ha detto: ‘Ora non ti devi preoccupare. Ci penseranno loro. Devi solo andare in una stazione di polizia qualsiasi e dire che sei iracheno e che chiedi asilo politico. Al resto pensano loro. Ci siamo salutati e non ho mai più visto quell’uomo’.
Muhammad è stato detenuto per quattro mesi in un centro per migranti in Finlandia, prima di essere rinviato a Milano il 18 dicembre, in base al Regolamento di Dublino. Da Milano, dove gli hanno preso le impronte digitali, è stato mandato a Roma. Qui vive nel centro per i migranti di Rebibbia, in attesa di essere ascoltato dalla commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale che dovrà decidere se concederlo o meno lo status di rifugiato. Attualmente il centro di Rebibbia è sotto ordinanza di chiusura, e Muhammad, insieme agli altri, è in attesa di essere trasferito in uno dei diversi centri sparsi del Centro e Sud Italia.
Salih
Salih, 27enne, è nato in Eritrea.
È cresciuto a Massawa, la seconda città più grande del paese, dove ha frequentato le scuole superiori. Conclusi gli studi, è stato costretto all’addestramento militare e in seguito al servizio militare obbligatorio a tempo illimitato.
‘Sono stato impegnato in questo servizio per tre anni, direi pagine buie della mia vita. Il mio sogno di continuare a studiare era stato interrotto. Così ho deciso di lasciare il paese e andare in Sudan. Qui sono rimasto un anno e sei mesi, facendo qualche lavoretto per guadagnarmi qualcosa.
Pensavo di restare in Sudan e potere continuare i miei studi. Ma non era facile vivere lì. La situazione del paese era molto caotica. Così ho proseguito il mio viaggio verso la Libia, passando da Bengasi dove ho vissuto per un mese e poi a Tripoli. Qui trafficati di uomini mi hanno tenuto richiuso, insieme ad altre persone, in attesa di partire per l’Italia.
Avevo pagato circa 1000 dollari per poi essere rinchiuso, picchiato e maltrattato. Partii da Tripoli il 13 maggio 2014 su una piccola imbarcazione con a bordo 95 persone e siamo arrivati in Italia 17 maggio a Catania, in Sicilia. Per un settimana sono strato trattenuto nel centro per migranti a Catania, prima di riprendere il mio viaggio verso la Svizzera dove sono arrivato il 28 maggio 2014’.
Salih ora vive a Losanna; è riuscito ad ottenere un permesso per asilo di tipo ‘B’.
‘Ora il mio sogno è quello di poter continuare gli studi universitari o di riuscire ad avere una professione con la quale posso guidare la mia vita verso un futuro’.