8 marzo: il governo del Nicaragua deve porre fine alla violenza sessuale

7 Marzo 2011

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In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, la Sezione Italiana di Amnesty International promuove in Italia la campagna mondiale dell’organizzazione per i diritti umani per chiedere al governo del Nicaragua di porre fine alla violenza sessuale, dilagante nel paese.

Tra il 1998 e il 2008, 14.337 donne e ragazze hanno denunciato di aver subito violenza sessuale. In quasi la metà dei casi, si trattava di ragazze al di sotto dei 17 anni di età. La maggior parte delle violenze e degli abusi avviene in ambito familiare. Nonostante l’evidente gravità del problema, il governo del Nicaragua non si sta ancora occupando di questa emergenza nascosta dei diritti umani.

Nel suo appello al governo del presidente Daniel Ortega, Amnesty International chiede di prevenire la violenza sessuale, proteggere le sopravvissute e garantire giustizia e risarcimento alle giovani vittime di stupri.

Nonostante i dati impressionanti, l’organizzazione per i diritti umani sottolinea come in Nicaragua, così come in altri paesi dell’America Latina, lo stupro e gli abusi sessuali siano reati poco denunciati, soprattutto se coinvolgono giovani ragazze e se avvengono in famiglia.

Il sistema giudiziario non riesce a proteggere le ragazze che hanno denunciato abusi sessuali o stupri alla polizia e molte di loro restano intrappolate in situazioni di violenza senza una via d’uscita né giustizia. Anche nei casi in cui le inchieste vadano avanti, spesso chi ha sporto denuncia abbandona il processo poiché troppo traumatico o costoso. In alcuni casi, i presunti colpevoli sono rilasciati su cauzione senza che vi siano adeguati controlli o supervisioni, con enormi rischi di ritorsioni e vendette sulle donne che hanno subito violenza sessuale.

Le giovani sopravvissute agli stupri o agli abusi sessuali ricevuto uno scarso, se non nullo, sostegno dal governo per superare i traumi e ricostruire le loro vite. Le più fortunate trovano assistenza psicologica o legale in strutture indipendenti, ma ciò non è abbastanza per garantire aiuto a tutte quelle che ne hanno bisogno.

Nel 2008, inoltre, è entrata in vigore una legge che considera reato l’aborto in ogni sua forma e in qualsiasi circostanza. Questo significa che le ragazze che restano incinte a seguito di uno stupro sono lasciate senza possibilità di scelta.

Per promuovere l’appello al governo del Nicaragua, la Sezione Italiana di Amnesty International ha anche prodotto il cortometraggio ‘Fermiamo la violenza sessuale contro donne e ragazze’, in cui l’attrice Maria Scorza legge alcune testimonianze di donne e ragazze che hanno trovato il coraggio di denunciare gli atti di violenza subiti.

FINE DEL COMUNICATO                                                  Roma, 7 marzo 2011

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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Guarda il cortometraggio ‘Fermiamo la violenza sessuale contro donne e ragazze’