Burundi, tentato assassinio di un difensore dei diritti umani

3 Agosto 2015

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Pierre Claver Mbonimpa, presidente dell’Associazione per la tutela dei diritti umani e delle persone detenute, uno dei più noti difensori dei diritti umani del Burundi, è scampato a un tentato assassinio nella capitale Bujumbura. Il pomeriggio del 3 agosto, dopo che già dal mattino si erano sparse voci incontrollate sul suo omicidio, Mbonimpa ha lasciato il suo studio. Poco dopo un uomo non identificato gli ha sparato, ferendolo.

Mbonimpa era stato in carcere da maggio a settembre 2014 con l’accusa di uso di documenti falsi e minaccia alla sicurezza dello stato. Amnesty International lo aveva adottato come prigioniero di coscienza. Nonostante il rilascio, le accuse nei suoi confronti non sono state ritirate. Dall’inizio del 2015, quando le autorità hanno cominciato a reprimere le proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi per la terza volta alla guida del Burundi, molti difensori dei diritti umani e giornalisti sono stati costretti a lasciare il paese.

Il 2 agosto Esdras Ndikumana, corrispondente dal Burundi per Radio France Internationale, era stato arrestato e picchiato per ore, prima di essere rilasciato con un dito rotto. Prima di essere arrestato, aveva trasmesso un servizio dalla scena dell’omicidio del generale Adolphe Nshimirimana, alto consulente per la sicurezza del presidente Nkurunziza e per nove anni direttore dell’intelligence del Burundi.

Amnesty International aveva già lanciato un appello per Pierre Claver Mbonimpa, chiedendo alle autorità del Burundi di fermare vessazione e intimidazioni nei suoi confronti e di altri difensori dei diritti umani.