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Il 17 e 18 novembre a Firenze, Amnesty International Italia organizza due giornate di confronto e discussione sul tema della tortura, con la partecipazione di Juan Méndez, Relatore Speciale alle Nazioni Unite sulla tortura.
Nel 1976, per aver difeso in tribunale i prigionieri politici, Juan Méndez venne arrestato e divenne il primo prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International in Argentina. Nel 1977 venne rilasciato e iniziò una lunga carriera nella tutela dei diritti umani, fino a ricoprire ruoli di primo piano in organizzazioni e istituzioni internazionali.
Juan Méndez è in Italia nell’ambito del progetto di educazione ai diritti umani ‘I diritti umani in Toscana’, realizzato grazie al sostegno della Regione Toscana e alla collaborazione del Polo delle Scienze Sociali dell’Università di Firenze.
Programma delle due giornate di incontri
Lunedì 17, alle ore 17, presso la Sala Collezioni di Palazzo Bastogi, in via Cavour 18 a Firenze, si terrà l’incontro aperto alla cittadinanza, ‘La tortura nel mondo’, al quale parteciperanno oltre a Juan Mendez, Maria Dina Tozzi (dirigente del settore attività internazionali della Regione Toscana), Andrea Galindo (Robert F. Kennedy Foundation of Europe), Gianni Rufini (direttore generale di Amnesty International Italia), Lorenzo Guadagnucci (giornalista e fondatore del Comitato verità e giustizia per Genova).
Martedì 18, dalle ore 14.30, presso il Polo di Scienze Sociali dell’Università di Firenze in piazza Ugo di Toscana 5 si terrà la III Antonio Cassese Lecture dal titolo ‘Stop Torture – Taking a stand for human rights’.
Durante l’incontro verranno discussi i risultati raggiunti e i prossimi passi da compiere per una progressiva abolizione della tortura a livello mondiale. Con Juan Mendez si confronteranno sul tema: Mauro Palma (ex presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura) e Antonio Marchesi (presidente di Amnesty International Italia).
L’incontro si inserisce all’interno delle giornate di studio dedicate al giurista Antonio Cassese, che ha dedicato la maggior parte della sua vita alla promozione e alla difesa dei diritti umani nel mondo e ha presieduto, per primo, il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia.
Le due giornate rientrano nella campagna globale di Amnesty International ‘Stop alla tortura‘, che si pone l’obiettivo di estirpare l’odiosa pratica dai tanti paesi che ancora ne fanno uso e di ottenere una corretta qualificazione giuridica del fenomeno nei paesi dove ancora manca il reato di tortura, tra cui l’Italia.
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