Donald Trump - © Alex Wong/Getty Images
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L’abbandono dell’accordo sul clima, annunciato dal presidente degli Usa Donald Trump, rischia di provocare una catastrofe dei diritti umani di dimensioni epocali.
“Rifiutando di condividere con le altre nazioni l’adozione delle misure necessarie per ridurre le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra e mitigare il cambiamento climatico – ha commentato in una nota ufficiale Margaret Huang, direttrice generale di Amnesty International Usa –, è come se il presidente Trump stesse affermando: ‘Lasciamoli annegare, morire di caldo e di fame'”.
Il cambiamento climatico è una delle più gravi minacce che il mondo abbia mai conosciuto. I ghiacciai si ritirano, i laghi e i letti dei fiumi si prosciugano, le foreste bruciano, i raccolti seccano e le temperature aumentano.
Il cambiamento climatico può acutizzare la disuguaglianza sociale, la fame e la crisi dei rifugiati. Centinaia di milioni di persone verrebbero private del diritto alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua e all’alloggio. In ogni continente sarebbero le persone più vulnerabili, come i bambini, a essere maggiormente colpite.
“Chiediamo al presidente Trump di non indirizzare il mondo su una mortale rotta di collisione col disastro, la guerra e l’insicurezza. Tutti gli stati devono rinunciare ai combustibili fossili, altrimenti si rischierà una catastrofe dei diritti umani di dimensione epocale e irreversibile”, ha concluso Huang.
Con il testo approvato il 12 dicembre 2015 nella Conferenza sul clima di Parigi le delegazioni di 196 paesi avevano raggiunto un accordo per affrontare le minacce del cambiamento climatico. Per entrare in vigore nel 2020 l’accordo deve essere ratificato, accettato o approvato da 55 paesi che rappresentano complessivamente il 55% delle emissioni di gas serra.